Ricerca Ipsos-Ecodom: il 19% elettrodomestici in casa è inutilizzato. Condizionatore portatile: il più dimenticato e peggio smaltito
Ecodom presenta il “Rapporto di ricerca sulle abitudini di utilizzo e smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”. L’analisi realizzata da Ipsos evidenzia che il 19% del totale degli elettrodomestici presenti nelle case degli italiani sono dimenticati. Il condizionatore portatile è l'apparecchio più dimenticato ed è quello maggiormente smaltito in maniera scorretta
12 October, 2012
Ecodom ha commissionato a Ipsos l’indagine quantitativa sulle “abitudini di utilizzo e smaltimento delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) da parte dei consumatori italiani”. Ipsos ha realizzato 3.262 interviste su un campione rappresentativo di 44.249.512 cittadini tra i 18 e i 74 anni* (fonte ISTAT 2011).
Obiettivi dell’indagine
Analizzare quanti elettrodomestici, grandi e piccoli e apparecchiature informatiche, sono nelle case degli italiani, per scoprire quanti siano inutilizzati e come sono smaltiti, e per trovare soluzioni in linea con gli obiettivi di raccolta imposti dalla Nuova Direttiva Europea (85% dei RAEE generati o il 65% della media di Apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti).**
Dalla ricerca emerge che, ogni famiglia possiede un totale di 46,5 apparecchi elettrici: per i grandi elettrodomestici la lavatrice è la più diffusa, presente nel 95% delle case, seguita dal combinato, frigorifero e freezer, (84%), dalle cappe aspiranti (77%) e dai forni a incasso (64%). Solo una famiglia su due possiede una lavastoviglie (51%) e oltre una famiglia su tre usa i piani di cottura elettrici (37%). I condizionatori portatili si trovano alla fine della classifica, posseduti solo dal 14% delle famiglie, rispetto ai condizionatori fissi posseduti dal 37%. Ultima in classifica l’asciugatrice, presente solo nell’8% delle case italiane.
Per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è il più diffuso (97%), seguito dall’aspirapolvere (91%), dal trapano (67%) e dal frullatore (66%). Il 63% delle famiglie possiede un forno a microonde e un tostapane, mentre solo il 27% possiede una friggitrice, il 18% un bollitore, il 17% un tagliaerba elettrico, il 16% un’idropulitrice. Ultimi in classifica il ventilatore a parete (15%) e il macina caffè (13%).
L’analisi evidenzia inoltre che il 19% del totale degli elettrodomestici presenti nelle case degli italiani, non sono più utilizzati da un lato perché non funzionanti, dall’altro perché non più utili e quindi abbandonati nei garage o dimenticati nelle soffitte. Al primo posto ci sono i condizionatori portatili (32%), seguiti dall’asciugatrice (21%) e dai boiler elettrici (16%) per i grandi elettrodomestici. Le pianole (48%), seguite dai video registratori (43%) e dai monitor per il tubo catodico (38%) rappresentano i piccoli elettrodomestici più facilmente dimenticati.
Il principale canale di dismissione dei grandi elettrodomestici, soprattutto nel caso di lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie, giunti a fine vita è rappresentato dalla Grande Distribuzione, che ritira l’elettrodomestico guasto in seguito all’acquisto di un’apparecchiatura equivalente**. Nel caso di boiler elettrici e di congelatori i cittadini preferiscono rivolgersi alla municipalizzata locale. L’elettrodomestico che maggiormente è smaltito in maniera scorretta (discarica abusiva, strade di periferia, …) è il condizionatore portatile.
Diversa è la situazione per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici ritirati, nella maggior parte dei casi, dalla municipalizzata locale (tagliaerbe, tostapane, ferri da stiro, forni a microonde) o portati direttamente all’isola ecologica, oppure smaltiti in maniera scorretta soprattutto per quanto riguarda i bollitori, i frullatori e i trapani che finiscono nella spazzatura indifferenziata o nelle discariche abusive.
La municipalizzata locale è il canale preferenziale di dismissione anche per gli apparecchi informatici come le stampanti, i desktop, le tastiere, monitor a schermo piatto, mentre i navigatori satellitari e i laptop, se ancora funzionanti, hanno una seconda vita perché regalati o portati in un’altra abitazione. Il mouse e le tastiere invece sono gli apparecchi che più di tutti sono dismessi in maniera scorretta.
“La ricerca ha evidenziato che, per i grandi elettrodomestici c’è una buona conoscenza su come dismetterli in maniera corretta. Più problematica è la dismissione dei piccoli elettrodomestici e degli apparecchi informatici, spesso buttati nella spazzatura” – afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Ecodom – “ma soprattutto l’analisi ha messo in luce come sia ancora presente nelle case degli italiani una quantità di elettrodomestici, ad esempio i frigoriferi e i televisori con tubo catodico, che contengono sostanze dannose per l’ambiente se trattate in maniera scorretta. Sarà fondamentale una collaborazione fra i soggetti coinvolti nella raccolta differenziata, come gli Enti Locali per la realizzazione di nuove isole ecologiche; i Distributori per informare gli acquirenti del ritiro gratuito del loro elettrodomestico in seguito all’acquisto di uno nuovo; l’opinione pubblica per uno smaltimento corretto”.
*Sono state utilizzate due tecniche di rilevazione, un questionario auto compilato WEB, metodo CAWI, e un questionario somministrato tramite l’ausilio del rilevatore (CAPI).
** pubblicata in Gazzetta Ufficiale dall’UE, il 4 luglio 2012. L’Italia è chiamata a recepire la Direttiva entro 18 mesi dalla pubblicazione.
** Secondo il decreto sul “ritiro uno contro uno” il distributore ha l’obbligo di ritirare gratuitamente l’elettrodomestico giunto a fine vita, in caso di acquisto di un elettrodomestico equivalente.