Giornata Nazionale del Camminare: pensare coi piedi è smart
Quanti passi al giorno per togliersi il medico di torno? Tra gli 8 e i 10mila, dicono i bene informati. Ovvero, un’ora e mezza di passeggiata quotidiana - da La Stampa del 12.10.2012
12 October, 2012
Giorgia Marino
Quanti passi al giorno per togliersi il medico di torno? Tra gli 8 e i 10mila, dicono i bene informati. Ovvero, un’ora e mezza di passeggiata quotidiana. E non dovete per forza andar per boschi come il Walden di David Thoreau: va bene anche il tragitto casa-ufficio e ritorno. Anzi, andando a piedi in città non solo riattivate la circolazione e vi preservate da vari acciacchi futuri, ma contribuite pure a decongestionare il traffico e ad abbassare il livello di smog. Per non parlare poi dell’oasi di tempo che in questo modo vi ritagliate fra gli impegni giornalieri, per osservare, meditare e ossigenare il cervello. Niente di più smart, insomma.
Ma se la filosofia del camminare da qualche anno ha preso (letteralmente) piede come attività per weekend e vacanze, con la moda dei trekking nella natura e la riscoperta dei pellegrinaggi , non si può ancora dire la stessa cosa per i normali spostamenti in città. La Giornata Nazionale del Camminare , che domenica 14 ottobre coinvolgerà oltre 100 comuni in tutta Italia, nasce dunque su iniziativa di Federtrek per promuovere l’abitudine di andare a piedi, ovunque e in qualsiasi momento. «È il primo grande evento nazionale per iniziare sul serio a creare una rete, una sorta di lobby positiva e virtuosa a sostegno del camminare. – dichiara Paolo Piacentini, presidente di FederTrek - Nostro obiettivo è rendere tutti consapevoli di quanto sia importante far entrare la mobilità pedonale nelle nostre abitudini quotidiane e nella pianificazione della mobilità sostenibile delle nostre città».
Prima che uno sport, una moda, uno svago, usare le gambe è il modo più semplice e naturale per spostarsi da un luogo all’altro. O meglio, dovrebbe esserlo. La realtà è che le città (e la mobilità in generale) sono oggi pensate a misura di automobile: l’automobilista è il cittadino-tipo, gli altri sono solo “pedoni”. «Un brutta parola», lamenta Italo Clementi, direttore della rivista Trekking&Outdoor e vice-presidente di FederTrek, stigmatizzando la sfumatura vagamente discriminatoria del termine. «Ma oggi si sta sviluppando una cultura diversa. E poi le città hanno tanto da offrire se le si percorre a piedi».
Così, domenica 14, le dieci città promotrici (tranne Torino, che ha anticipato la manifestazione al 7 ottobre) e i comuni aderenti alla Giornata del Camminare mettono in campo associazioni e fantasia per convincere i propri abitanti che esiste un altro modo di spostarsi fra vie e palazzi: più lento forse, ma anche più piacevole, salutare, ecologico ed economico. Da Milano a Palermo, sarà tutto un passeggiare alla riscoperta dei centri storici, con trekking nei parchi e nei giardini, percorsi guidati, mercatini, maratone di beneficienza e itinerari enogastronomici (perché camminando, si sa, viene sete, e pure fame!).
A Bologna si comincia già sabato 13 con il convegno “Passo dopo passo. Città in cammino ”, a cui interverrà il Ministro all’Ambiente Corrado Clini: si parlerà di cultura del camminare in tutte le possibili accezioni, dal punto di vista medico-sportivo, educativo e pedagogico, ambientale, economico, turistico e spirituale. Mentre la mattina dopo il ritrovo è fissato sotto la Torre dell’Orologio per dare il via a una serie di percorsi tra portici e piazze del capoluogo emiliano. E se a Genova, come a Bari e L’Aquila, è stato organizzato un itinerario unico alla scoperta della memoria storica delle città, Firenze ha invece in programma varie passeggiate tematiche: sulle colline, sotto le antiche mura, attraverso i celebri giardini medicei e persino un percorso attraverso la storia dello sport fiorentino. A Sassari c’è addirittura una Scuola Sarda di Nordic Walking - specialità inventata dai finlandesi per praticare lo sci di fondo anche d’estate in città (senza sci, ovviamente!) -, che organizza, per camminatori già esperti, un’escursione di 11 km lungo i sentieri del monte Timidone.
Ricchissimi poi i programmi di Roma e Milano. Il capoluogo lombardo, per la quinta “Domenica a spasso” del 2012, propone una serie di trekking e percorsi di fit-walking lungo i Navigli e nel Parco delle Cave, una “Passeggiata consapevole” accompagnata da racconti e leggende della storia milanese, una “Meditazione camminata” ispirata alla pratica Zen, una “Stramuseo” che toccherà i luoghi della cultura cittadina e il percorso NomiCoseCittà, ideato dall’associazione PlaNET Milano per incontrare e scoprire il lavoro degli artisti che risiedono in città. Roma invece si divide in sette aree camminabili: dalle Ville storiche al lungo Tevere, dai sotterranei alle borgate, dai parchi al grande quartiere residenziale dell’Eur fino alla periferia, ogni luogo della capitale avrà la sua occasione per essere ripercorso e apprezzato non soltanto come zona di frettoloso passaggio.
Il punto è proprio questo: usare le gambe per spostarsi significa riappropriarsi della città, guardarla con occhi diversi, imparare a conoscerla al di là della solita fermata del bus o del parcheggio davanti al supermercato. E gustarsela, anche. Alla maniera di un flaneur nella Parigi di Baudelaire, piuttosto che come un automobilista stretto dagli impegni nella “Milano da bere”. Perché tutto sommato, anche se la macchina non parte e il pullman è in ritardo, rimanere a piedi non è poi così male.