Peacelink, ecco lo studio Sentieri aggiornato ai dati del 2003, e del 2006 al 2008
Peacelink già il 20 settembre 2012 in polemica con il Ministero della salute avevano commentato i dati ritenuti "provvisori" dal ministero della salute nonostante fossero stati pubblicati da una rivista scientifica nel dicembre 2011 e consegnati alla Procura della Repubblica di Taranto il 30 marzo 2012
12 October, 2012
Il 20 settembre 2012 Alessandro Marescotti presidente di Peacelink con Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi e consigliere comunale di Taranto, ha presentato i dati che il ministro della Salute Balduzzi non rende noti e che definisce "provvisori": eppure sono stati consegnati alla Procura della Repubblica di Taranto il 30 marzo 2012 nell'ambito dell'incidente probatorio.
Il dato percentuale (eccesso di mortalità statisticamente significativo) è ricavato dal raffronto fra la mortalità osservata (i decessi effettivi) e la mortalità attesa (ricavata dalle medie regionali). I dati sono raccolti da Istat ed elaborati dall'Istituto Superiore della Sanità (ISS) nello studio Sentieri. La prima versione di Sentieri era relativa al periodo 1995-2002. La nuova versione più aggiornata va dal 2003 al 2008 [esclusi gli anni 2004 e 2005, ndr]. Il Ministro della Salute non ha diffuso questi dati pur essendo pronti dal marzo di quest'anno e acquisiti dalla magistratura il 30 marzo 2012 nell'ambito dell'incidente probatorio sull'Ilva di Taranto.
Rispetto ai dati del precedente studio Sentieri, si registra un aggravamento della situazione.
Infatti l'eccesso di mortalità per tutte le cause passa da +9% a +13% negli uomini.
Per le donne si passa da +7% a +8% (mortalità per tutte le cause).
I dati già gravi del precedente studio Sentieri (dati 1995-2002) risultano quindi ancora più gravi nell'aggiornameno (al 2008) dello studio in quanto gli eccessi di mortalità divengono ancora più sostenuti nell'aggiornamento, a dimostrazione che la situazione non sta migliorando a Taranto.
Abbiamo i seguenti eccessi di mortalità statisticamente significativi:
+24% tumori trachea, bronchi, polmoni
+24% tumori al fegato
+38% linfomi
+306% per mesotelisioma
+17% per i tumori del sistema linfo-emopoietico
+ 25% decessi per demenze
+ 5% malattie el sistema circolatorio (di cui +27% per ipertensione e +18% per ischemie).
Particolarmente preoccupanti i dati relativi ai bambini: +35% i decessi per tutte le cause di morte per i bambini sotto un anno di età; +71% i decessi per alcune condizioni morbose di origine perinatale.
I decessi per malattie all'apparato respiratorio negli uomini passano da un eccesso di +7% (precedente studio) a un eccesso di mortalità del 16% nell'ttuale studio (mentre per le donne passano da +13 a + 6%).
I tumori ai polmoni registrano un eccesso di mortalità di +29% (uomini) e +21% (donne).
Complessivamente - in dati assoluti - si registra un eccesso di mortalità per tutte le cause di 194 decessi per anno a Taranto e Statte. E' un dato annuo superiore rispetto a quello registrato dai periti della Procura (i periti hanno scoperto un eccesso di mortalità di 91 decessi/anno di cui 30 attribuibili ll'inquinamento industriale).
La situazione è abbastanza grave per indurre a discutere e a riflettere su quei dati pronti per lo meno dal 30 marzo scorso. E invece ieri a Roma, nell'apposito convegno di presentazione dei dati di Sentieri, si è preferito presentare nuovamente quelli vecchi, come se i nuovi fossero troppo ingombranti e clamorosi. Probabilmente era un problema diffonderli e commentarli in un momento così delicato per Taranto, mentre i costodi giudiziari stanno cominciando a spegnere gli impianti inquinanti dell'Ilva.