Roma, emergenza rifiuti : nel toto-discarica salta fuori Bracciano
Prende connotati grotteschi la vicenda rifiuti romana: da una riunione di giovedì 18 ottobre Alemanno scatena le polemiche sostenendo l'ipotesi Bracciano. Ma Sottile resta per Monti dell'Ortaccio
19 October, 2012
Il “no” a Monti dell’Ortaccio, dove tra l’altro nei giorni scorsi alcune ruspe stavano scavando, è ormai perentorio. Cittadini, enti locali, associazioni: tutti sono pronti a mobilitarsi contro l’accordo a “testa bassa” raggiunto tra la Colari proprietaria dell’area e il commissario Goffredo Sottile. Molte personalità di spicco hanno puntato il dito contro i lavori avviati frettolosamente per arrivare subito a una Malagrotta-bis: in Provincia e al Campidoglio, lo scagliarsi contro Sottile è lo sport prediletto della settimana. Intanto però da un incontro di ieri pomeriggio in Comune, sarebbe saltata fuori un’altra ipotesi ennesimo capitolo di una telenovela ormai senza epilogo: ampliare la discarica di Bracciano e trasferire lì i rifiuti di Roma. Che questa storia non è poi così campata per aria lo ha confermato anche Marco Visconti, assessore all’Ambiente di Roma Capitale.
"Il sito definitivo Alemanno deve trovarselo a Roma. Questa è una grande buffonata", ha attaccato il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, che smentisce categoricamente la possibilità che con l'ampliamento della discarica di Cupinoro si possa realizzare lì il sito definitivo dove conferire i rifiuti della capitale. "Non ho mai visto Alemanno né Zingaretti né ho mai parlato di questo tema con loro". Sala ha poi spiegato di avere "un contatto diretto con l'assessore provinciale Civita al quale recentemente ho detto che in quell'ampliamento di 450.000 mc, quando lo faremo, siamo disposti a prendere da privati che pagano il 30 per cento di rifiuto trattato, altrimenti non si prende niente".
Ma la riunione del Campidoglio non ha messo d’accordo tutti: Sottile resta per Monti dell’Ortaccio. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, tuttavia, si è fatto portatore delle richieste dei comitati che dicono no a questa ipotesi e che sostengono che l'idea di Bracciano risolverebbe anche il problema di una proroga per Malagrotta. Infatti, nonostante il sito definitivo debba essere ampliato, potrebbe essere pronto prima dell'estate e prima della definitiva messa a norma potrebbe già accogliere i rifiuti dopo la chiusura di Malagrotta.