Auto elettriche: è vero che non inquinano? | ECOPEDIA
Giuseppe Gesano, CNR: "Le alternative di alimentazione dei motori finora proposte spostano il problema su altre fonti esauribili, o concentrano l’inquinamento nei luoghi di produzione dell’energia elettrica". Ovvero, non avere il tubo di scappamento non basta per non inquinare. Ne parliamo con Andrea Poggio (Fondazione Legambiente) e Giuseppe Cutrone (giornalista ambientale)
19 October, 2012
di Silvana Santo e Elena Donà
Auto elettrica non vuol dire zero emissioni: il problema dell'approvvigionamento da fonti di energia rinnovabile riguarda ovviamente anche le auto, per quanto la scarsissima diffusione sul territorio nazionale abbia posto in secondo piano la questione. (Le auto elettriche in Italia sono poche migliaia, a fronte di un parco auto di 50 milioni di veicoli: certo non stupisce che non si siano ancora scatenati grandi dibattiti sul tipo di energia impiegato per alimentarle...). Ma il problema non è inesistente, se si vuole essere coerenti, e lo sarà ancora di più in futuro, se le aspettative di crescita del settore non saranno tradite.
Non a caso ha fatto notizia l'intervento di Giuseppe Gesano dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, fra i relatori presenti alla 30ma Giornata dell'ambiente organizzata dall'Accademia dei Lincei e dedicata alla Mobilità. “Un aspetto importante della sostenibilità del trasporto su strada – ha affermato Gesano - sta nel consumo di risorse energetiche non rinnovabili o, in ogni caso, dall’utilizzo delle fonti energetiche necessarie per il funzionamento dei motori. (…) Le alternative di alimentazione dei motori finora proposte spostano il problema su altre fonti esauribili, o concentrano l’inquinamento nei luoghi di produzione dell’energia elettrica, oppure creano problemi di sostenibilità idrica e agricolturale nel caso dei bio-carburanti ricavati da apposite piantagioni. L’impronta ecologica del trasporto su strada ha due componenti principali: una è misurata dalla superficie sequestrata direttamente dalle strutture stradali e di servizio; l’altra corrisponde alla superficie forestale che sarebbe necessaria ad assorbire l’anidride carbonica prodotta nell’utilizzo dell’energia necessaria allo spostamento e alle attività connesse. Possono essere adottati diversi metodi per la sua stima, arrivando a risultati sensibilmente diversi, dai quali però emerge in ogni caso la forte posta negativa che il trasporto su strada sottrae alla sostenibilità ambientale complessiva del nostro paese.”.
In altre parole, il fatto di non avere un tubo di scappamento non significa non produrre CO2, ma farlo alla fonte, e cioè nelle centrali elettriche. E se l'energia elettrica usata per ricaricare un'auto proviene da una centrale che brucia petrolio o metano, non ha senso dire che il veicolo è “ecologico”, dal momento che il suo funzionamento è comunque responsabile di emissioni inquinanti, anche se in un luogo diverso rispetto a quello in cui la macchina viene effettivamente utilizzata.
Ma da dove proviene l'elettricità che alimenta le (poche) auto elettriche che circolano sulle strade italiane? Difficile dirlo, dato che non è possibile tracciare il “percorso” dell'energia elettrica, ad eccezione di situazioni particolari in cui, per ipotesi, l'utente di una e-car possieda un impianto fotovoltaico e utilizzi sempre e solo l'energia ricavata dal suo pannello solare per “fare il pieno” alla macchina. Quel che è certo è che il mix energetico complessivo dell'Italia è ancora piuttosto sbilanciato in favore delle fonti fossili. Secondo gli ultimi dati del Gse (Gestore dei servizi energetici), nel 2011 solo il 24% dell'energia consumata nel Paese – prodotta in patria o importata dall'estero – è stato ricavato da fonti rinnovabili. I tre quarti del nostro fabbisogno, dunque, sono ancora coperti da fonti tradizionali come il gas e il petrolio, per cui è ragionevole dire che anche l'alimentazione delle auto elettriche, per lo meno in Italia, è ancora appannaggio per lo più del settore fossile. Alla luce di queste considerazioni, allora, le auto elettriche sono o non sono effettivamente sostenibili? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Poggio, Presidente Fondazione Legambiente Innovazione e a Giuseppe Cutrone, giornalista ambientale esperto di mobilità elettrica ed ecologica.
Giuseppe Cutrone, giornalista esperto di mobilità sostenibile
Le auto elettriche sono davvero sostenibili solo se alimentate con energia "pulita", oppure il loro impiego ha comunque dei vantaggi dal punto di vista ambientale?
L'argomento è molto interessante e secondo me sarà il tema portante di tutto il mondo auto nei prossimi anni. Diversi studi (come questo), in effetti, mettono in evidenza che se la produzione di energia necessaria per la ricarica è una fonte fossile, o comunque non “pulita”, l'uso dell'auto elettrica non fa altro che spostare il luogo delle emissioni dalla strada al punto in cui si trova la centrale. Tra l'altro, il processo produttivo dei pacchi batteria al litio comporta la produzione e la lavorazione di sostanze tossiche e inquinanti, quindi va considerato che già in fabbrica, nell'assemblaggio di un'auto elettrica, si assiste a un fisiologico aumento delle emissioni.
Questo per quanto riguarda le emissioni “alla fonte”. Ma sul piano più generale dell'inquinamento, le e-car offrono comunque dei vantaggi?
Prima di tutto, l'auto elettrica rende più vivibile la città. Intendo dire che anche se il suo impatto ambientale a livello complessivo è tutto da verificare, però è indiscutibile che viaggiando con un'auto a zero emissioni allo scarico l'aria delle città diventa più pulita e respirabile rispetto a una città piena di auto a motore termico. Tuttavia, immaginando uno scenario in cui, entro i prossimi 15 o 20 anni, la stragrande maggioranza di veicoli sarà alimentato ad energia elettrica, bisognerebbe chiedersi quanto inciderà la produzione dell'energia elettrica (specie se non è pulita) sull'ambiente globale, e che politiche energetiche dovranno varare i governi per far fronte all'aumento della domanda di elettricità che ne deriverà. Le implicazioni sono tante...
Dunque, il punto di vista del CNR per cui l'auto elettrica “non risolve il problema dell'inquinamento” è condivisibile?
Sì e no, nel senso che l'auto elettrica da sola, se la sua diffusione non è seguita da politiche che incentivino la produzione di energia pulita, allora non ha senso e hanno ragione tutti gli studi che affermano che non riduce l'inquinamento, anzi forse potrebbe pure peggiorarlo, per la questione dei pacchi batteria. Se invece verranno adottate politiche che, insieme all'auto elettrica, aiutino la diffusione di tecnologie di produzione energetiche pulite, allora l'e-car potrà rappresentare davvero la soluzione del futuro, l'unica via percorribile per il trasporto di massa sostenibile.
È una prospettiva a cui siamo vicini?
Non direi, purtroppo. Intravedo il rischio concreto che l'auto elettrica, o le auto ecologiche in genere, diventino slogan pubblicitari per incrementare le vendite. Se si continua sulla strada di questi anni, dove tutti si riempiono la bocca di auto elettriche, auto a zero emissioni, senza però andare a fondo del problema relativo al "come" l'energia elettrica viene prodotta, allora è meglio trovare strade alternative, perché ha ragione chi dice che non si riduce nulla in quel modo.
Andrea Poggio, Presidente Fondazione Legambiente Innovazione
“E certo che le auto elettriche emettono Co2 – commenta Andrea Poggio, Fondazione Legambiente, da Milano – La produzione di anidride carbonica a km si può calcolare esattamente come si fa per le auto alimentate a benzina. L'unica differenza è che le emissioni non sono prodotte “in viaggio” ma a monte, e cioè nelle centrali che producono energia elettrica. E quindi anche la sostenibilità ambientale di un'auto elettrica dipende dalla tipologia di veicolo, e la CO2 emessa non è sempre automaticamente inferiore a quella di un auto con motore endotermico”. Le auto elettriche oggi hanno un rendimento che varia tra i 30 e i 100g di CO2 per km. L'Unione Europea ha fissato come obiettivo per il 2015 un'emissione media dei veicoli venduti (indipendentemente dal tipo di motore o dall'alimentazione) di 130g di CO2 per km. Oggi le auto nuove a motore endotermico si attestano più o meno sui 140, ma il valore medio per il parco auto attualmente circolante è 160 g/km. “Ovviamente ci sono auto che consumano molto di più, SUV da 250 g a km...ma anche auto di piccola cilindrata che consumano molto molto meno, 80-90 g/km, in alcuni casi addirittura sotto i 50, se sono leggere e guidate con buon senso. E allora ecco che in questi casi, sì, un'auto a benzina può emettere addirittura meno CO2 di una elettrica. Il problema è che oggi le auto elettriche sono pesanti quanto quelle tradizionali, ma in futuro si andrà sempre di più in direzione opposta: auto leggere, in grado di consumare 20g/CO2 al km. Alcune ci sono già, e infatti sono in cima alle top ten dei veicoli elettrici che si trovano sulle testate specializzate”.
Questa è una notizia-scheda sempre verde che fa parte della raccolta Ecopedia.it curata dalla redazione di Eco dalle Città