Torino e l'aria che tira: Pm10 e cocaina in uno studio del CNR
Cocaina, cannabinoidi, caffeina e nicotina: il Pm10 è in buona compagnia nell'aria di Torino. Uno studio del CNR mette a fuoco la presenza di sostanze psicotrope in atmosfera sotto i cieli delle principali città italiane. La peggiore è Torino, ma arrivano altre sorprese...
25 October, 2012
Cocaina, cannabinoidi, caffeina e nicotina: il Pm10 è in buona compagnia nell'aria di Torino. Secondo uno studio dell'Istituto di Inquinamento Atmosferico del CNR, è Torino la città più “curiosamente inquinata” d'Italia, battendo gli altri grandi comuni su tutta la linea. Per darvi un'idea, a Milano sono stati ritrovati 0,13 nanogrammi di cocaina per metro cubo; a Roma 0,14. A Napoli 0,23 e a Torino 0,26. Record anche per i cannabinoidi: 0,96 nanogrammi al metro cubo a Torino; Bologna 0,68, Roma 0,47 e Firenze 0,32. I ricercatori del CNR sottolineano anche il carattere apparentemente stagionale di alcune sostanze: mentre nicotina e cocaina non perdono mai colpi durante l'anno, la caffeina e i cannabinoidi sembrerebbero riservati alla stagione invernale...
Lo studio fa notizia, ma non è una novità: le analisi erano cominciate già nel 2009, successivamente al ritrovamento di cocaina in aria a Roma, e di lì era stata intrapresa un’ampia ricerca riguardo alla presenza di droghe (sia lecite, sia illecite) nell’atmosfera. “Le indagini sono state eseguite sia in Italia che all’estero, in zone urbane, suburbane e rurali – informa in una nota d'archivio il CNR - ed è stata realizzata una consistente banca di dati, che dimostra che le droghe da abuso sono ubiquitarie e presentano modulazioni temporali e spaziali indipendenti da quelle degli inquinanti regolamentati.”
Ora i ricercatori si augurano di riuscire a distinguere tra zone di consumo e zone di produzione, come raffinerie e magazzini di stoccaggio. “Ci piacerebbe capire a cosa sia davvero attribuibile la presenza di queste sostanze nell’aria,” ha commentato Angelo Cecinato, a capo del team di ricerca - “Se si tratta cioè di un eccesso di consumo, o se, invece, siamo in presenza di una altra fonte di inquinamento”.