Fotovoltaico: investire conviene, anche senza incentivi
Una ricerca del Politecnico di Milano conferma che, anche in assenza di grid parity, investire nel fotovoltaico rappresenta un buon affare, a prescindere dalle tariffe incentivanti concesse dallo Stato. Per gli impianti di grande taglia, il rendimento può arrivare anche al 13%
26 October, 2012
Investire nel fotovoltaico conviene anche in assenza di incentivi, secondo le ultime stime dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano. Secondo i ricercatori, infatti, l’energia solare rappresenta comunque un buon affare, a prescindere dalle tariffe incentivanti erogate dallo Stato. Più che sulla grid parity, ovvero l'equivalenza di costo tra l’energia fotovoltaica e quella proveniente da fonti convenzionali, gli studiosi milanesi preferiscono puntare l'attenzione sulla convenienza dell’investimento. «In realtà, il concetto di grid parity nella pratica assume più il significato di una misura di investimento, dal momento che include una vasta gamma di variabili, come l’incostanza della produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico - spiega Davide Chiaroni, vicedirettore del gruppo di ricerca - E i numeri cominciano a essere ragionevoli».
Eccoli, i numeri: per un privato che installa un impianto fotovoltaico, il rendimento è dell’8% nelle regioni del Sud Italia e del 6% al Nord. Se si considera invece un impianto di taglia più grande, da 400 kW di potenza, con il 100% di autoconsumo e un costo di 1.300 euro al kW, il rendimento sale addirittura al 13% al Sud e all’8% al Nord. Cifre che, secondo gli esperti del Politecnico, dimostrano la convenienza degli investimenti nel fotovoltaico. A prescindere dagli incentivi.
La bontà dell'affare, però, è garantita solo a patto che gli impianti installati lavorino sempre alla massima efficienza possibile. A rendere sempre più conveniente l’installazione dei pannelli solari sono stati, oltre agli incentivi concessi dallo Stati negli ultimi anni, l’aumento delle richieste e il calo dei prezzi delle componenti. Le due facce di un boom che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, alla fine del 2012 dovrebbe consentire al fotovoltaico dovrebbe raggiungere l’8%.