Decreto illuminazione bocciato dalla Commissione Ambiente, CieloBuio: «Occasione persa»
L'associazione CieloBuio, che aveva ispirato il provvedimento del governo per razionalizzare la spesa nazionale per l'illuminazione pubblica, contesta la bocciatura da parte della Commissione Ambiente della Camera, definendola un'occasione persa. A questo punto, CieloBuio confida in un ripensamento da parte del Parlamento
29 October, 2012
La Commissione Ambiente della Camera ha subordinato il suo parere favorevole al ddl Stabilità alla cancellazione di 3 dei 4 punti dell'art. 7, comma 25, ossia quelli dedicati al cosiddetto decreto “Cieli bui” per la razionalizzazione della spesa pubblica legata all'illuminazione.
Eco dalle Città ha chiesto un parere a Fabio Falchi, presidente dell'associazione CieloBuio, che di quel provvedimento era stata in qualche modo ispiratrice. Pubblichiamo inoltre il commento apparso sul sito dell'associazione, che definisce «un'occasione persa» lo stop da parte dei deputati della Commissione.
«Il fatto che abbiano mantenuto la parte dell’efficientamento (parola orribile) non significa che si risparmierà, ma che a parità di consumi si illuminerà di più. È sempre stato così finora. Passando dall’incandescenza ai vapori di mercurio, dal mercurio al sodio – aggiunge il presidente dell'associazione Fabio Falchi, interpellato da Eco dalle Città - Se non si pone un limite a quanto si illumina, il risparmio non ci sarà».
Da mettere in conto, aggiunge Falchi, anche la nuova norma UNI 11248, uscita il 4 ottobre, che «prevede un ulteriore aumento del 33% sulle strade urbane locali (l’80% delle strade urbane illuminate), dopo un aumento del 50% che già avevano introdotto nel 2007». In ogni caso, osserva infine l'esperto, «gli “affievolimenti” devono comunque essere fatti, checché ne dica la commissione Ambiente, anche perché sono obbligatori in quasi tutte le leggi regionali sull'inquinamento luminoso».
Per CieloBuio, quindi, si tratta di un'occasione persa «per impedire all'Italia di inquinare il doppio dei tedeschi e il triplo dei britannici – come scrive l'associazione sul suo sito - Inoltre, i mancati risparmi, quasi un miliardo di euro all'anno a regime, previsti grazie all'azione di riconversione eco-compatibile dell'illuminazione pubblica si rifletteranno in una spesa aggiuntiva di almeno 20 miliardi di euro nella vita utile degli impianti di illuminazione».
L'associazione attribuisce a logiche elettoralistiche la decisione dei deputati della Commissione. «Evidentemente la bocciatura è stata dettata più da paure elettorali proprie e di qualche sindaco preoccupato, senza motivo oggettivo, della 'sicurezza', che dall'essersi documentati sul fenomeno dell'inquinamento luminoso e dello spreco energetico connesso», si legge ancora nel comunicato. In dubbio, secondo CieloBuio, anche la competenza specifica dei membri dell'VIII Commissione della Camera: «Proviamo a chiedere ai membri della Commissione cosa sia un riduttore di flusso, quanto consumi all'anno l'Italia in illuminazione pubblica, cosa sia l'intensità luminosa – suggerisce CieloBuio - Vedremo in quanti sapranno rispondere!»
La speranza dell'associazione che da anni combatte contro l'inquinamento luminoso, a questo punto, è che il Parlamento sia «più intelligente di una delle sue commissioni» e sovverta in un certo senso il destino del disegno di legge (il parere dei commissari, in questo caso, p solo consultivo, ndr). Per il resto, aggiunge CieloBuio, l'iniziativa è affidata ai singoli amministratori cittadini. «Fortuna che i sindaci più informati e lungimiranti potranno comunque attuare l'operazione Cieli bui nell'ambito del loro Comune, ottenendo gli stessi risultati e vantaggi economici ed ecologici che sarebbero risultati da un'imposizione dall'alto – prosegue il comunicato - Chi seguirà questa strada potrà girare i risparmi verso altre spese sociali, la mensa scolastica, lo scuolabus, o magari assumendo qualche agente della polizia locale, questo sì che farebbe aumentare la sicurezza».
Quanto alla questione della sicurezza sulle strade, l'associazione è convinta che potrebbe addirittura aumentare «se venissero eliminati tutti quei fenomeni di abbagliamento e distrazione dovuti, ad esempio, a proiettori mal orientati». In ogni caso, secondo CieloBuio, il parere della Commissione Ambiente rappresenta un'occasione persa. «L'Italia sta perdendo l'occasione di combattere l'inquinamento luminoso come richiesto a livello internazionale dalla Starlight Initiative dell'Unesco, con l'appoggio, tra gli altri del UN-World Tourism Organization», conclude l'associazione.