Il Piemonte si prepara a chiedere un'ulteriore proroga per il biossido di azoto a Torino e Novara
Entro fine anno la Regione avanzerà alla Commissione Europea un'ulteriore richiesta di proroga per gli sforamenti di NO2 di Torino e Novara. Sperimentazione asfalto mangia smog: impossibile poter "determinare la reale efficacia dell’azione" perchè il test è avvenuto con condizioni meteoclimatiche favorevoli alla dispersione delle polveri
14 November, 2012
Si è riunito il Tavolo regionale sulla qualità dell’aria, al quale hanno preso parte gli assessori all’Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello, delle Province e dei Comuni di Novara e Torino.
Primo punto all’ordine del giorno l’informativa sulla decisione della Commissione Europea con cui non è stata concessa la proroga sullo sforamento dei limiti di concentrazione di NO (biossido di azoto) per l’agglomerato urbano di Torino e per la città di Novara. In tal senso, la Regione ha tempo fino a fine anno per trasmettere al ministero dell’Ambiente la richiesta di un’ulteriore proroga da avanzare in sede europea, corredata da un documento in cui siano indicate le azioni per il contenimento delle emissioni messe in atto nelle zone interessate.
“La Regione ha deciso di chiedere al ministero di attivarsi con la Commissione Europa per un ulteriore esame delle due situazioni critiche riguardanti il territorio piemontese. La Provincia ed il Comune di Novara hanno tempestivamente presentato agli uffici regionali il proprio Piano -dichiara l’assessore Ravello- oggi abbiamo chiesto al Comune di Torino di attivarsi sul piano tecnico per fare altrettanto, in modo da consentirci di integrare il documento che gli uffici regionali stanno predisponendo e di inoltrarlo al ministero entro i termini previsti”.
Al tavolo si è anche discusso sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal ministero per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale per il Trasporto Pubblico Locale: “Con l’assessorato ai Trasporti -ha spiegato Ravello- stiamo valutando come utilizzare i dieci milioni di euro a disposizione, più ulteriori tre o quattro milioni che dovrebbero essere assegnati al Piemonte. L’orientamento è quello di indirizzarli su programmi specifici rivolti soprattutto alle aree che presentano maggiori difficoltà, Torino e Novara su tutte. La priorità -ha sostenuto- è proseguire nell’opera di ammodernamento del parco veicoli TPL attraverso il completamento dell’iniziativa di retrofittatura dei mezzi Euro 2, Euro 3 ed Euro 4. A tal fine la Regione, a fronte delle risorse messe a disposizione, ha espresso la propria disponibilità a contribuire nella misura del 65 per cento del costo”.
All’ordine del giorno anche i risultati della sperimentazione sull’efficacia degli inibitori delle polveri sul manto stradale (sistema Biofix) svolta da Arpa nei comuni di Novara e Vercelli: “Un’azione pilota -ha precisato Ravello– che si è svolta tra marzo ed aprile e che pur non avendo potuto determinare la reale efficacia dell’azione, a causa delle condizioni meteoclimatiche più favorevoli alla dispersione delle polveri e del lasso temporale non particolarmente critico a livello di concentrazioni di PM10, ha, tuttavia, permesso l’acquisizione di elementi utili per l’attivazione di una nuova fase su scala più ampia. Si partirà subito con Vercelli non appena si verificheranno condizioni di maggior criticità e si proverà ad individuare copertura finanziaria per una nuova sperimentazione nel contesto novarese”.
E’ stato infine evidenziato come si sia registrato un trend positivo nel confronto tra i livelli emissivi di PM10 ed NO2 nel periodo 2003-2011, dal quale si evince l’effetto positivo delle azioni messe in campo in Piemonte e la stringente influenza sulle emissioni delle condizioni meteoclimatiche, in rapporto al livello e alla concentrazione delle precipitazioni (ad esempio l’anno 2010 evidenzia valori decisamente inferiori di livelli emissivi, in concomitanza con precipitazioni superiori alla media del 25%). Alle Province l’assessore Ravello ha, da ultimo, proposto di predisporre un documento dove siano indicate quante e quali delle misure previste dal Piano regionale siano state inserite nei Piani provinciali e quante e quali di queste siano poi state effettivamente attivate: “Occorre un metodo di lavoro condiviso che preveda una verifica costante sulla conformità tra Piano regionale e Piani provinciali e sullo stato di attuazione di questi ultimi così da individuare meglio le priorità dei territori e raggiungere migliori risultati in minor tempo”.
“Nell’incontro della prossima settimana con il ministro Clini –ha concluso Ravello- rinnoveremo le richieste delle Regioni del bacino padano in merito alla predisposizione di un Piano nazionale che garantisca il necessario coordinamento tra le politiche da mettere in campo, evitando inutili azioni a macchia di leopardo”.
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