Rifiuti, referendum Valle d'Aosta: intervista a Roberto Ronco
Intervista di Eco dalle Città all'assessore all'Ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco: «Le soluzioni locali e politiche che propongono la “strategia rifiuti zero” avranno in Valle d'Aosta un significativo campo di sperimentazione»
20 November, 2012
Si aspettava questo risultato?
Sicuramente sì per i segnali che arrivavano dal territorio valdostano.
Il referendum valdostano può segnare un precedente significativo nella percezione generale della termovalorizzazione ed in particolare può avere ripercussioni sul territorio torinese (dov'è in corso la costruzione dell'inceneritore del Gerbido)?
Occorre ragionare per territori perché siamo di fronte a percorsi diversi. Le situazioni vanno analizzate una per una.
Una consultazione si sarebbe potuta svolgere anche in provincia di Torino (prima della costruzione del Gerbido)?
Una consultazione come quella che si è svolta in Val d'Aosta non si sarebbe potuta fare in quanto la Regione VdA essendo a statuto speciale prevede questo mezzo (referendum propositivo ndr) non realizzabile a livello di amministrazione provinciale.
Quali scenari possono aprirsi per la gestione dei rifiuti in Val D'Aosta dopo il risultato del referendum?
Si aprono tre scenari: il primo, si fa finta di nulla e si continuano a cercare altre discariche (opzione che però va contro le indicazione date dall'Unione Europea). La seconda è una soluzione altrettanto non auspicabile: si esportano i rifiuti fuori dall'Italia o fuori regione rispondendo alla logica “non mi interessa come si smaltiscono i rifiuti, l'importante che non sia a casa mia”. La terza soluzione, che rappresenta la vera sfida, è che chi ha pensato legittimamente di dire no al pirogassificatore si metta in gioco per trovare una modalità alternativa di trattare in loco le quantità di rifiuti. In questo senso le soluzioni locali e politiche che propongono la cosiddetta “strategia rifiuti zero” credo che avranno un campo di sperimentazione significativo.
Tornando al territorio torinese, vorrei lanciare un messaggio nel pieno della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Partendo dalla soglia delle 500 mila tonnellate residue attuali, ridurre fino a 420 mila tonnellate (la capacità massima del termovalorizzatore del Gerbido ndr) in modo da rendere pari a zero la quantità in eccesso. Chi propaganda la Strategia Rifiuti Zero si unisca alla Provincia per ridurre queste 80 mila tonnellate e rendere così il Gerbido sufficiente a garantire il fabbisogno di smaltimento residuo del territorio provinciale.