Gestione delle risorse e clima: agli enti locali spetta un ruolo centrale
Concluso ieri il tavolo promosso da Agenda 21, Aiccre, Anci, Inu, Kyoto Club, Upi, Inu e seguito da vicinissimo anche dal ministro dell'Ambiente Clini. Ora si cerca di dare finalmente un ruolo concreto agli enti per il controllo e la pinificazione del proprio territorio
23 November, 2012
Il Tavolo degli enti locali per il clima è tornato a parlare di strategie di adattamento al cambiamento climatico, che produce eventi estremi e trasformazioni strutturali che espongono la società a rischi crescenti, di tipo ambientale ma anche sociale, economico, infrastrutturale.
"Far fronte a tali sfide richiederà al settore pubblico nel suo insieme una capacità di reagire in modo concertato che sinora in gran parte è mancata. E' per questo che la prima sfida da raccogliere è di mettere in campo un sistema di governo del territorio capace di far fronte ai crescenti rischi che stanno diventando ordinari - hanno dichiarato dal Tavolo - Sarà necessario agire in modo coordinato ma capillare, declinando a livello locale gli interventi individuati ad hoc per ogni area, rispondendo alle reali esigenze territoriali, operando tempestivamente nel breve termine in un'ottica di lungo periodo, riuscendo contemporaneamente a rendere più consapevole la popolazione".
Quindi gli Enti locali chiedono un ruolo centrale nella strategia di adattamento dato che saranno in prima linea ad affrontare, assieme ai cittadini, le difficoltà e le complessità sul fronte economico e sociale, considerato anche che l'Italia, viene inserita dall'Unione europea, tra i paesi più esposti agli effetti derivati dal riscaldamento globale.
Il nostro Paese è chiaramente in ritardo su questo fronte e il governo ha solo avviato il percorso verso la strategia di adattamento che coinvolgerà in modo trasversale le politiche di molti settori (dalla pianificazione del territorio, al consumo di suolo, dalla gestione delle risorse idriche a quelle energetiche) con conseguenze sull'economia per quanto attiene l'agricoltura, la silvicoltura, la pesca, il turismo, la sanità, i servizi urbani e alle imprese, i servizi finanziari e le assicurazioni.
"E' per questi motivi che oggi assume grande importanza la definizione della Strategia nazionale di adattamento, che il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha avviato, e che non potrà non toccare rilevanti aspetti del modello italiano di governo del territorio che oltre a dare responsabilità crescenti agli enti locali dovrà entrare nel merito del governo dell'area vasta, oggi rivoluzionato dal processo di accorpamento delle province", hanno concluso i relatori del Tavolo degli enti locali per il clima.