Decreto legge sull'edilizia, accolte alcune richieste delle Regioni
Pronta l'ennesima versione del cosiddetto “Piano casa”, discusso giovedì 14 nella Conferenza Stato-Regioni. Il nuovo testo inserisce le installazioni di impianti fotovoltaici tra le attività di edilizia libera
13 May, 2009
Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha convocato, rispettivamente per la mattinata e il pomeriggio di giovedì 14 maggio, la Conferenza delle Regioni e la Conferenza Unificata, che dovranno esaminare l'ultimo testo del decreto legge recante “misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica e opere pubbliche” allo studio del governo.
L'ultima versione del decreto accoglie alcune richieste avanzate dalle Regioni nelle scorse settimane. Scompaiono, ad esempio, dall’elenco degli interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, i cambiamenti di destinazione d’uso attuati senza esecuzione di opere edilizie. Vengono invece inseriti nella lista gli “interventi di incremento dell’efficienza energetica che prevedano l’installazione di singoli generatori eolici con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a un metro, nonché di impianti solari termici o fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi”, che saranno dunque considerati attività di edilizia libera. Confermate le misure antisismiche introdotte dopo il terremoto in Abruzzo: oltre a stabilire l'entrata in vigore dall’1 luglio 2009 delle norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2008, il nuovo testo del decreto precisa che ogni intervento che riguardi parti strutturali di edifici non potrà essere realizzato (e non potranno essere concessi benefici economici, fiscali o urbanistici, inclusi premi di cubatura) se non venga certificato da un professionista abilitato il rispetto della normativa antisismica. Il provvedimento dovrebbe inoltre contenere alcune semplificazioni in tema di conferenza di servizi, altre relative al codice dei beni culturali e altre ancora in materia ambientale, nonché l’istituzione di un Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori.
Non è invece stata accolta dal governo, almeno per il momento, la richiesta delle Regioni di estendere gli sgravi fiscali del 55% agli interventi di applicazione della normativa antisismica e all'assunzione di tecnici per potenziare i controlli. I governatori chiedono inoltre maggiori garanzie sul ruolo delle Regioni in materia di governo del territorio.
In attesa dell'accordo definitivo col governo centrale, intanto, le Regioni continuano a lavorare sui relativi provvedimenti: nel Lazio si fa avanti l'ipotesi di costruire alloggi a canone sociale e convenzionato. Non si tratterà di case popolari, ma di un’edilizia residenziale con canoni di locazione inferiori a quelli del libero mercato. In Sardegna, invece, l’Assessore all’Urbanistica Gabriele Asunis ha annunciato che la norma regionale stabilirà che tutti gli interventi edilizi dovranno rispettare il divieto di costruire a una distanza di meno di 300 metri dal mare. Saranno inoltre incentivi e premi di cubatura per i proprietari che decideranno di demolire la propria abitazione per ricostruirla a maggiore distanza dalla costa.