Plastica, come va la qualità della raccolta: intervista a Gianluca Bertazzoli (Corepla)
Partendo dalla Banca Dati Anci-Conai 2011, recentemente pubblicata, Eco dalle Città ha intervistato Gianluca Bertazzoli, responsabile comunicazione Corepla, sull'andamento della qualità della raccolta differenziata della plastica
28 November, 2012
In base alla banca dati Anci-Conai la raccolta della plastica monomateriale domestica nel 2011 ha fatto registrare un 36,28% di materiale in fascia di qualità A1 (frazione estranea < 5%) rispetto al 31,67% del 2010. E' quindi in aumento la qualità del materiale raccolto?
Sì, corrisponde ad un aumento di qualità del materiale raccolto. Questo dato è una risposta sicuramente positiva al nuovo accordo quadro Anci-Conai (2009-2013) nel quale c'è stato un intervento di restringimento delle fasce di qualità. Questo ha portato, inevitabilmente, da un lato maggiore attenzione alla qualità ma anche un aumento degli interventi di pre-pulizia del materiale.
Per quanto riguarda la raccolta multimateriale, qual è stata la variazione a livello di qualità?
Con il nuovo accordo quadro vigente, il multimateriale viene guardato in ingresso quando arriva direttamente ad un centro di selezione. Mentre prima, la qualità del multimateriale in ingresso non era oggetto di verifica, con l'ultimo accordo quadro lo è diventata. Questo ha fatto sì che ci sia stato qualche spostamento di multimateriale dai centri di selezione Corepla ad impianti terzi che operano la selezione per materiale in modo da avere la certezza che il materiale in ingresso non sia molto sporco.
Certo, più si fa pre-pulizia, più la qualità vera sfugge: se il materiale è passato in un impianto questo viene pulito, mentre la raccolta originaria, quella fatta dai cittadini, è rimasta sporca in realtà come prima. Con la pre-pulizia vengono quindi fatti degli interventi di mitigazione e di minimizzazione del danno in un impianto che toglie frazione estranea. Quindi è difficile dare un giudizio se non per quei flussi di monomateriale sfuso che entrano direttamente in un impianto di selezione dove la raccolta è talquale a come arriva dal cassonetto e dal sacco. In quel modo si può vedere la raccolta del cittadino com'è. La pre-pulizia è una scelta di tipo economico: preferisco spendere qualcosa per farmi pulire il materiale e prendere il corrispettivo piuttosto che non spendere ma rischiare di non prendere il corrispettivo.
Rispetto alla grande novità del 2012, l'estensione della raccolta differenziata a piatti e bicchieri di plastica usa e getta ha prodotto qualche variazione sulla qualità?
Non abbiamo riscontrato dei peggioramenti o delle criticità particolari. Per ora abbiamo a disposizione dati parziali, tuttavia si direbbe che la presenza di piatti e bicchieri nella raccolta sia sicuramente cresciuta e che la qualità non ne abbia risentito.
Rispetto alle tipologie di errore nel conferimento della plastica c'è stato qualche miglioramento?
Il punto più delicato rimane sempre la questione del conferimento di plastica non da imballaggi che è effettivamente l'area di incertezza e confusione maggiore. Il primo problema per i cittadini, continua ad essere, la comprensione se qualcosa è in plastica oppure no. L'altra questione, forse ancora più delicata, è la conoscenza del fatto che la raccolta è solo di imballaggi in plastica. Il concetto di imballaggio è astratto, non è immediato ed elementare. L'imbarazzo maggiore deriva quindi dagli oggetti in plastica non imballaggio.
Qual è la situazione della qualità della raccolta della plastica a livello geografico? Ci sono realtà con problemi particolari?
È una situazione a macchia di leopardo. Il problema della qualità non ha un profilo geografico specifico. Il caso emblematico era, ed in parte resta, quello della Valle d'Aosta negli anni 2010-2011. In quegli anni la regione ha avuto la più forte raccolta d'Italia pro-capite, con un peggioramento costante che l'ha portata a non prendere una lira di corrispettivi. Dopodiché alla fine del 2011 dopo un dialogo tra Corepla e la Regione Valle d'Aosta ci sono stati degli interventi che hanno migliorato la qualità a monte e a valle. La raccolta è diminuita ma la qualità è migliorata ed è tornata ad essere remunerabile.