Clima: il ministro Clini alla conferenza Onu di Doha
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini è a Doha per la COP18, la conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. In un forum promosso dalla delegazione cinese, Clini ha ribadito l'impegno dell'Italia per il “dopo Kyoto”
03 December, 2012
Con un appuntamento che ha riunito attorno a un tavolo quattro dei protagonisti della sfida globale sul clima, e’ entrata oggi nel vivo la COP18, Conferenza mondiale Onu sui cambiamenti climatici. Al forum promosso dalla delegazione cinese hanno partecipato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, il capo della delegazione cinese alla conferenza, Xie Zhenhua, il segretario della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), Christiana Figures, e il capo del Fondo globale per l’ambiente della Banca Mondiale, Naoko Ishii. Nel suo intervento, Clini ha illustrato l’impegno per l’energia pulita che ha portato l’Italia nel 2011 a essere il primo Paese al mondo per nuova capacita’ di energia fotovoltaica connessa alla rete, realizzando da sola il 33% della nuova potenza istallata, ed e’ al secondo posto dopo la Germania per capacita’ complessiva installata.
Il ministro ha delineato la politica di sostegno alle rinnovabili attuata dall’Italia, sostenuta da incentivi pari a 6,7 miliardi di euro annui sul solare e 5,8 miliardi annui sulle altre rinnovabili, e ha annunciato la presentazione del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici che prevedera’ stanziamenti di 2,5 miliardi di euro annui per 15 anni. Entrando nel cuore dei nodi della conferenza, il ministro Clini ha sottolineato come le politiche nazionali, anche le piu’ avanzate, sono essenziali ma non bastano se non vengono inserite in un contesto internazionale che le inquadri in un’azione globale per contrastare quei cambiamenti climatici che stanno dimostrando in quest’ultimo periodo tutti i loro effetti, con eventi estremi molto pericolosi, ma anche molto costosi, per gli Stati che li subiscono.
Il ministro ha ribadito gli impegni italiani assunti nella cornice europea affinche’ il Protocollo di Kyoto valga anche oltre la sua scadenza, ma ha sottolineato come all’impegno dei Paesi sottoscrittori devono corrispondere anche politiche nazionali chiare e puntuali misure di mitigazione e adattamento anche da parte di chi non aderisce alla seconda fase del protocollo, gli Usa in primo luogo, ma anche Giappone, Canada, Russia. Clini ha infine espresso apprezzamento per gli sforzi fatti da grandi stati come Cina e Brasile (e ha auspicato che anche l’India faccia scelte analoghe) verso la definizione di approcci nazionali. Per questo motivo ha salutato positivamente l’annuncio di Xie Zhenhua di una nuova legge per affrontare i cambiamenti climatici e promuovere le energie rinnovabili in Cina.