Cambiamento climatico e sicurezza del territorio, Clini: «Escludere interventi dal patto di stabilità»
Il ministro dell'Ambiente ha inviato al Cipe le linee strategiche per il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio. Gli interventi previsti, secondo lui, dovrebbero essere esclusi dai vincoli del patto di stabilità
05 December, 2012
Il Piano di adattamento dell’Italia ai cambiamenti climatici e alla difesa del territorio, con le ingenti risorse che richiede, "ripropone il tema, centrale nella programmazione degli investimenti per la difesa del territorio, dello svincolo dai vincoli del patto di stabilità per i fondi per tali interventi". Lo afferma il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a proposito delle linee strategiche inviate stamattina al Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) per la difesa del territorio dai rischi dovuti al dissesto idrogeologico e al cambiamento del clima (vedi allegato).
"E’ necessario, come ho avuto modo di scrivere nella lettera inviata il 19 novembre scorso ai commissari europei Connie Hedegaard e Janec Potocnik, che le misure per la prevezione dei rischi e dei danni connessi agli eventi climatici estremi siano considerate un'infrastruttura per la crescita e lo sviluppo sostenibile del nostro Paese. E in tale chiave - aggiunge il ministro - questi interventi dovrebbero essere esclusi dai vincoli del patto di stabilità, nell'ambito del "pacchetto" di misure indicate dal Consiglio Europeo del 29 giugno 2012".
Si tratta infatti di interventi ad alto valore aggiunto, con importanti e positive conseguenze sull’occupazione, in particolare giovanile, e con effetti virtuosi sulle entrate e sulla riduzione del debito pubblico.
"Peraltro, non liberare le risorse necessarie dai vincoli del patto di stabilità implicherebbe, come più volte sottolineato dal consiglio dei ministri UE, il pesantissimo costo, anche economico, della non-azione”, conclude Clini.