Termovalorizzatore? Il Pirellone pensa al Parco Sud
Una delibera della Regione Lombardia facilita la collocazione di impianti nelle aree protette. Legambiente Lombardia: Milano non ha bisogno di altri inceneritori. Per la Provincia: nuovo termovalorizzatore nel nord milanese, e costituisce la società di gestione insieme a 5 comuni
17 May, 2009
La Regione Lombardia è pronta a dire sì alla realizzazione del secondo termovalorizzatore milanese nel Parco Agricolo Sud Milano. Almeno questo sembra emergere da una delibera presentata dall’Assessore regionale Buscemi nella quale si allentano i vincoli alla collocazione di impianti di smaltimento rifiuti in aree protette. Il vincolo di tutela paesaggistica viene considerato una “limitazione gravosa” all’individuazione di zone adatte ad ospitare impianti di rilevanza strategica regionale. Dunque via libera ai termovalorizzatori anche in aree protette. La delibera è già stata approvata dalla giunta lombarda e ora attende il passaggio in Commissione ambiente. Per Legambiente Lombardia sembra ormai segnata la strada che porta alla realizzazione del termovalorizzatore milanese nell’area verde che abbraccia la città da sud.
La questione del termovalorizzatore esplode proprio nel mezzo della campagna elettorale. Da una parte c’è la Provincia che punta a far sorgere un nuovo impianto, o meglio una riqualificazione e un ampliamento di quello di Sesto San Giovanni, nel nord milanese, e che ha creato la Newco, società di gestione del futuro impianto i cui soci sono, oltre a Palazzo Isimbardi, i comuni di Sesto San Giovanni, Cormano, Pioltello, Segrate e Cologno Monzese. Dall’altra la posizione del Pirellone che punta sul Parco Sud e sulla gestione, probabilmente, di A2A. E sempre sull’impianto di smaltimento dei rifiuti si è aperta la campagna elettorale di Silvio Berlusconi una settimana fa quando attaccò frontalmente l’amministrazione uscente della Provincia proprio sull’inerzia nel scegliere il termovalorizzatore. "E' necessario costruire un nuovo termovalorizzatore in Provincia di Milano o si rischia una situazione vicina a quella della Campania", aveva detto il Presidente del Consiglio.
Intanto Legambiente Lombardia ribadisce che Milano non ha bisogno di altri inceneritori perché attualmente c’è un eccesso di rifiuti pari al 6% del totale annuo, circa 400 mila tonnellate. Una quantità gestibile. Inoltre, entro il 2011 la Lombardia dovrà per legge raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65% e mettere in pratica la direttiva europea per la diminuzione dei rifiuti.
Parco Sud, la Regione dice sì all'inceneritore- da La Repubblica del 17.05.09
Comunicato stampa della Provincia di Milano
Comunicato stampa dell'Asca del 15.05.09