Efficienza energetica, in Italia vale 8 miliardi l'anno
Secondo una ricerca dell'Università di Tor Vergata commissionata da Cofely, migliorare l'efficienza energetica permetterebbe all'Italia di risparmiare 8 miliardi l'anno riducendo le importazioni di combustibili fossili. Centrale il ruolo delle città, soprattutto per quanto riguarda l'efficientamento del patrimonio immobiliare
14 December, 2012
Investendo sull'efficienza energetica, l'Italia potrebbe risparmiare circa 8 miliardi di euro all'anno riducendo le importazioni di combustibili fossili dall'estero. Il dato emerge da una ricerca condotta dall'Università Tor Vergata di Roma, intitolata “Obiettivi e strumenti innovativi per la politica energetica in Italia e in Europa. Prospettive e potenzialità dell'efficienza nella Strategia Energetica Nazionale (Sen)”. Secondo i ricercatori dell'ateneo romano, inoltre, una riduzione dei consumi energetici permetterebbe di tagliare le emissioni nazionali di gas serra di circa 55 milioni di tonnellate all'anno, aiutando l'Italia a rispettagli gli impegni di riduzione al 2020 assunti in sede comunitaria.
Un processo, quello dell'incremento dell'efficienza energetica, che dovrebbe coinvolgere prima di tutto le amministrazioni cittadine, dal momento che il 70% dei consumi energetici complessivi avviene in ambito urbano. Prima di tutto, sostengono gli studiosi, si dovrebbe puntare all'efficientamento degli edifici, che da soli assorbono il 42% dell'energia consumata e sono responsabili del 35% delle emissioni complessive di CO2. Importante, in particolare, ridurre gli sprechi legati al riscaldamento, che da solo assorbe il 70% dei consumi domestici.
In quest'ottica, conclude lo studio di Tor Vergata, la Strategia energetica nazionale (Sen) elaborata dal governo rappresenta un punto di partenza, cui dovranno poi seguire nuovi interventi legislativi finalizzati soprattutto ad armonizzare le norme regionali in materia. I risultati ottenuti finora in termini di aumento dell'efficienza energetica, infatti, sono decisamente sbilanciati dal punto di vista geografico: quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna) hanno conseguito da sole oltre il 70% dei risultati nazionali ottenuti grazie agli interventi di riqualificazione energetica, mentre in altre 4 regioni (Calabria, Basilicata, Valle D’Aosta e Molise) è stato invece totalizzato, nell'insieme, solo il 2% dei risultati complessivi.
«Dobbiamo incidere profondamente per adeguare la burocrazia agli standard dei paesi europei più all’avanguardia - commenta Enrico Colombo, amministratore delegato di Cofely Italia, che ha commissionato la ricerca - Pur tenendo conto della situazione economica che stiamo affrontando, occorre che gli attori coinvolti, si impegnino in azioni mirate a risolvere le difficoltà menzionate, per promuovere e sostenere l’efficienza energetica e non perdere le opportunità di sviluppo e di recupero della competitività che ne derivano».