Decreto pro-veleni, la Commissione Affari sociali boccia la proposta del Governo
Una risoluzione, votata all'unanimità, revoca lo schema di decreto interministeriale che, se approvato, avrebbe reso possibile erogare acqua potabile contaminata da cianobatteri e microcistine, queste ultime ritenute cancerogene
14 December, 2012
Nella seduta di ieri, la commissione Affari sociali della Camera, all'unanimità, ha votato la revoca dello schema di decreto interministeriale che avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da cianobatteri e microcistine, sostanze ritenute cancerogene. Il decreto del governo proponeva l'introduzione del parametro "Microcistina-LR", nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 31 del 2001, con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE relativa ai requisiti di potabilità dell'acqua destinata al consumo umano. La Commisione parlamentare della Camera ha posto anche una questione metodologica e istituzionale al governo, rivendicando il ruolo legislativo del Parlamento. La risoluzione della Affari sociali parte dalle argomentazioni che l'associazione italiana medici per l'ambiente (Isde) di Viterbo aveva inviato giorni fa a tutte le autorità competenti in materia, facendo proprie le critiche allo schema di decreto predisposto dai ministeri dell'Ambiente e della Salute "in quanto - si legge nella risoluzione - in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dell'Associazione internazionale per la ricerca sul cancro, dell'Organizzazione mondiale della Sanità e dell'Agenzia di protezione ambientale degli Stati uniti".
"Se la proposta del governo fosse andata avanti - afferma Antonella Litta, referente per Viterbo di Isde - si sarebbe permesso l'erogazione di acque potabili contaminate da cianobatteri e microcistine da essi prodotte, sostanze quest'ultime classificate dall'Airc come elementi cancerogeni di classe 2b".