Uomini e donne si muovono nello stesso modo? La parola a Isfort
Esistono differenze di genere quando si parla di mobilità? Sembrerebbe di sì, soprattutto nelle ragioni che spingono al movimento:Isfort mette in luce alcune peculiarità significative nei comportamenti, che a ben guardare sono in realtà il riflesso di una “parità” di genere ancora in gran parte da guadagnare.
19 December, 2012
Esistono differenze di genere quando si parla di mobilità? Sembrerebbe di sì, soprattutto nelle ragioni che spingono al movimento: l'ultimo numero dei Focus Isfort pubblicati dall'Osservatorio Audimob è interamente dedicato agli spostamenti delle donne, e mette in luce alcune differenze significative nei comportamenti, che a ben guardare sono in realtà il riflesso di una “parità” di genere ancora in gran parte da guadagnare.
Premessa: 15.000 persone raccontano come si sono mosse il giorno prima
Mettiamo subito in chiaro: i rapporti Isfort si basano sui risultati di un sondaggio telefonico effettuato su 15.000 intervistati, che rispondono in base agli spostamenti avvenuti il giorno precedente la telefonata. Sull'attendibilità del metodo scelto in passato sono stati sollevati un po' di dubbi: quindicimila persone sono un campione sufficiente? E se le condizioni meteo avessero influenzato gli spostamenti del giorno precedente? Tutto plausibile, ma quando una serie storica si mostra costante per anni e poi muta improvvisamente di segno, confermando la nuova tendenza per un triennio qualcosa vorrà dire. E se confrontiamo le risposte di uomini e donne date all'interno dello stesso sondaggio la possibilità che eventi esterni abbiano influenzato le risposte vale allo stesso modo per entrambe le categorie. E allora vediamo cos'è successo.
Spostamenti per lavoro: donne 1, uomini 3
Le serie storiche di Isfort ci dicono che mediamente il numero degli spostamenti effettuati dalle donne è sempre stato inferiore a quello degli spostamenti degli uomini di circa 7-8 punti percentuali. Con il calo costante del numero di spostamenti negli ultimi tre anni – di cui avevamo già parlato qui, e che ha interessato nello stesso modo uomini e donne – la percentuale di donne che non sono uscite di casa è arrivato nel 2011 al 25%. Tante. Ma è nella motivazione degli spostamenti che le differenze di genere emergono: su 100 spostamenti effettuati per lavoro, appena il 36,1% è stato compiuto da donne. Uno a tre rispetto agli uomini.
Spostamenti per la gestione familiare: donne 3, uomini 1
Percentuali ribaltate per quanto riguarda gli spostamenti causati dalla “gestione familiare delle persone”: anziani, persone malate, figli da recuperare e accompagnare in giro. Responsabilità che gravano in gran parte sulle donne, per quanto nell'ultimo anno si sia registrata una riduzione dello scarto: nel 2010 su 100 spostamenti dovuti alla gestione dei familiari 32,7 erano stati compiuti da uomini e 67,3 da donne. Nel 2011 la percentuale sale a 37,7 per gli uomini, e dunque cala a 62,3 per le donne. Anche gli spostamenti dovuti alla “gestione familiare dei servizi” seguono una tendenza simile. Le serie storiche ci dicono che il pagamento di bollette, assicurazioni , tasse etc statisticamente sono stati appannaggio delle donne: nel 2010 su 100 spostamenti dovuti a questo genere di incombenze 67 sono toccati alle donne e 33 agli uomini. Sempre sproporzionata ma in netta risalita la ripartizione fotografata nel 2011: 62,3 per le donne e 37,7 per gli uomini.
Share modale: auto per tutti. La moto piace più a Lui, pullman, piedi e bici a Lei
L'automobile privata resta il mezzo più utilizzato da uomini e donne: nonostante la crisi, il caro benzina, i costi sempre più alti. Su 100 spostamenti compiuti dagli uomini, 66,8 sono stati fatti in auto. Per le donne 64,3. La mobilità dolce (piedi e bici) raggiunge i 10,8 spostamenti su 100 per lui e i 12 per lei. Differenze più marcate riguardano invece le due ruote a motore (moto e motociclette coprono appena l'1,8% degli spostamenti per le donne, contro il 6,% totalizzato dagli uomini) e i mezzi pubblici, che rappresentano il 21,9% degli spostamenti di Lei contro il 16 di Lui.
Lasciare a casa l'auto e prendere i mezzi?
Alla domanda “In prospettiva, per i suoi spostamenti sarebbe propenso ad aumentare l'uso dei mezzi pubblici?” ha risposto sì il 41,7% degli uomini e il 38,9% delle donne (che già li utilizzano di più dei propri compagni). Analogamente sarebbe propenso a ridurre l'uso dell'auto il 41,25 degli uomini e il 31,9% delle donne. Per entrambi i sessi queste percentuali sono raddoppiate negli ultimi 10 anni: nel 2002 ad entrambe le domande aveva risposto sì meno del 20% degli intervistati.
Scarica lo studio ISFORT (Osservatorio Audimob Fermata 16)in allegato.