Lezioni di riuso all’ecocentro
Migliaia di bambini e ragazzi nel 2012 hanno imparato a differenziare i rifiuti e che la spazzatura può avere un’altra vita. Gli allievi delle scuole torinesi, dicono all’Amiat, sono i più sensibili ed educati al rispetto dell’ambiente tra i loro coetanei italiani. Prossimo tema il termovalorizzatore - da La Stampa del 27.12.2012
27 December, 2012
Maria Teresa Martinengo
Continua a crescere l’interesse per l’ambiente nelle scuole torinesi, naturale sviluppo di una tradizione di sensibilità curata dagli insegnanti, fin dalla scuola dell’infanzia, e sostenuta dalle iniziative di Amiat. «Stanno aumentando le richieste di visite agli ecocentri - spiega Roberto Bergandi, responsabile della comunicazione dell’azienda torinese - e in particolare a quello di via Arbe, unico caso in Italia, e uno dei pochi in Europa, in cui è possibile conoscere l’intero percorso di differenziazione dei rifiuti». In via Arbe angolo via Tirreno è attivo anche un laboratorio di restauro per gli oggetti che possono essere recuperati, un mercatino e la biblioteca costituita con i libri, le enciclopedie, i fumetti recuperati. Nella biblioteca, utilizzata come sala per le lezioni di educazione alla «giusta differenziazione» e al riuso, bambini e ragazzi si appassionano alla seconda vita dei rifiuti. «La discarica ormai non offre più lo spettacolo dei camion che scaricano, oggi è interessante per la produzione di biogas: per la scuola primaria e le medie l’ecocentro è più affascinante».
A migliaia
Nel 2012 sono stati 3.457 gli studenti che hanno partecipato alle attività formative di Amiat, 152 le classi di 60 scuole, 100 gli insegnanti. I più numerosi sono stati i bambini della scuola primaria, 1.715, il 50% del totale, seguiti dagli studenti delle medie (640) e delle superiori (635). «In questo anno Amiat ha fatto uno sforzo per non abbassare la quantità degli investimenti nel settore dell’educazione - prosegue Bergandi - perché è consapevole che attraverso il bambino si parla all’adulto nel modo migliore». La maggior parte delle attività si sono svolte in aula, il 14% presso l’ecocentro e il 10% presso il Museo A come Ambiente che si è dotato di un’area dedicata alla vita dei rifiuti.
Nel nuovo anno
Per il 2013 ci sono novità in vista. «Quello che sta per cominciare dice Bergandi - sarà l’anno in cui la città vedrà l’accensione del termovalorizzatore. Con i colleghi di Trm stiamo studiando un progetto unico di educazione multimediale sul ciclo di vita della materia, anche prima seconda. L’impianto del Gerbido sarà aperto alle visite. Con il termovalorizzatore la raccolta differenziata dovrà essere ancora più accurata perché i rifiuti portati al termovalorizzatore dovranno bruciare senza consumare più energia del necessario».
Città sensibile
All’Amiat c’è grande soddisfazione per il lavoro fatto con le scuole. «È un pubblico molto sensibile - osserva il responsabile della comunicazione - e confrontandoci con colleghi di aziende di altre città, abbiamo capito che Torino risponde meglio sul piano dell’educazione, della sensibilità. E non parliamo solo di bambini, per i quali è molto importante l’impegno degli insegnanti. Abbiamo spesso richieste di interventi da parte di studenti delle superiori in autogestione e di approfondimento da gruppi di universitari».