Smaltimento moduli fotovoltaici, Ifi: «Iniqua la proroga del Gse»
Il Comitato Ifi si schiera contro la decisione del Gse di prorogare al 31 marzo il termine entro il quale i consorzi di smaltimento dei moduli fotovoltaici dovranno adeguarsi ai requisiti previsti dalla normativa di settore
02 January, 2013
Un «blitz arrivato a poche ore dalla “chiusura natalizia”, forse con l’intento di dare il minimo rilievo alla notizia». Così il Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane) definisce la decisione del Gse di prorogare di 3 mesi, fino al 31 marzo 2013, il termine entro il quale i consorzi di smaltimento dei moduli fotovoltaici dovranno assolvere ai requisiti previsti dai DM 5 maggio 2011, DM 5 luglio 2012 e relative Regole Applicative.
«In realtà – scrive l'associazione - il dubbio che il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) avesse iniziato uno strano palleggio di competenze con il Gse, al fine di consentire ai “ritardatari” di disporre di qualche mese in più per conformarsi alle prescrizioni, era nell’aria già da qualche mese: almeno da metà settembre, quando il Disciplinare tecnico sui requisiti dei consorzi di smaltimento dei moduli a fine vita era di fatto già pronto per una sua pubblicazione, in attesa solamente di un formale avvallo da parte del Ministero».
Nel corso del 2012, il Comitato Ifi aveva comunicato l'intensione di «vigilare in modo intransigente e rigoroso sul rispetto formale e sostanziale di tutte le disposizioni contenute nel Quarto e nel Qunto conto energia, compresa quella relativa all’adesione ai sistemi e consorzi di smaltimento che garantissero la completa gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici». Un modo, sostiene l'associazione, per tutelare gli sforzi compiuti dall’industria nazionale del settore, già vessata dai continui cambi normativi e dalla concorrenza sleale dei produttori cinesi.
«Questa extra-proroga di tre mesi – dichiara Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato Ifi - concessa a chi dopo oltre sei mesi di periodo transitorio non ha investito adeguatamente per ottemperare ai requisiti previsti, ha l’effetto di uno schiaffo da parte del ministero dello Sviluppo Economico all’industria nazionale dei moduli fotovoltaici, in regola già dal primo giorno di entrata in vigore delle prescrizioni normative (1 luglio 2012)». Il riferimento è all'accordo stabilito dal Comitato con il Cobat e alle risorse investite dai produttori nazionali di celle e moduli fotovoltaici per attivare sistemi di tracciabilità di prodotto e di gestione del fondo comune, così come prescritto nelle Regole applicative del GseE già dallo scorso 22 giugno.
«È evidente che gli effetti di questa extra-proroga vadano a totale vantaggio di sistemi e consorzi di smaltimento non ancora pronti a soddisfare tutti i requisiti di conformità alla normativa vigente, che annoverano tra i loro aderenti grandi gruppi esteri di produttori e importatori per lo più cinesi – conclude Cremonesi – Prendiamo atto che, anche in quest’occasione, le istituzioni nazionali, il cui ruolo naturale dovrebbe essere quello di tutelare e salvaguardare l’industria italiana e gli effetti occupazionali e di sviluppo delle comunità locali che essa stessa genera, abbiano ancora una volta disatteso le nostre aspettative di rigore ed imparzialità».