Respiriamo la città: i bambini raccontano la salute e l’ambiente a Napoli
Rilevare la percezione del rischio ambientale in ambiente urbano da parte dei bambini: presentati i risultati del progetto RespiriamoCittà, uno studio sviluppato nella primavera del 2012 dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine in collaborazione con la Fondazione Idis-Città della Scienza
Presentati i risultati del progetto RespiriamoLaCittà, uno studio sviluppato nella primavera del 2012 dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine in collaborazione con la Fondazione Idis-Città della Scienza.
Lo studio si è posto l’obiettivo di rilevare la percezione del rischio ambientale in ambiente urbano da parte di un campione di alunni dell’Istituto Comprensivo Bovio-Colletta, che ha sede nel centro storico di Napoli, allo scopo di favorire la partecipazione dei cittadini più giovani nell’individuazione di strategie da azione a uso dei decisori pubblici per la costruzione di una città sempre più a misura di bambino.
Sono state indagate le modalità di rappresentazione del rischio ed è stata individuata l’età in cui si può considerare che avvenga la comprensione del valore di scambio tra oggetti diversi, articolando l’indagine in quattro aree d’interesse: legame ambiente e salute; malattie associate a fattori di inquinamento atmosferico; concetto di rischio; corrispondenza fra oggetti e valori monetari.
Lo scopo di questa prima fase dedicata ai bambini, di età tra i 7 e i 13 anni, è stata quella di comprendere da che età e in che misura essi comincino ad essere padroni delle nozioni di base necessarie per dare un contributo diretto e attivo nella valutazione economica dei rischi ambientali.
I risultati
Nei colloqui in classe i bambini, fin dalle classi elementari, mostrano di avere una notevole familiarità con le problematiche di salute connesse con l'inquinamento ambientale, e in particolare atmosferico: le principali malattie respiratorie come asma e allergia erano ben conosciute, anche per esperienze personali. Lo studio delle immagini e dei supporti visivi, anche video, ha permesso di trattare la questione delle patologie con delicatezza e senza alcun tipo di trauma, attendendo che fossero comunque i bambini a intraprendere il discorso mostrando la loro conoscenza diretta delle stesse malattie e collegandole spesso spontaneamente alle questioni ambientali.
Comprensione del concetto di rischio/probabilità
Si è affrontato il tema in due momenti, dividendo la trattazione di rischio da quella di rischio ambientale per la salute. Nella seconda parte del lavoro di gruppo della prima fase si è individuata la modalità di rappresentazione del rischio più facilmente comprensibile ai bambini, sottoponendo loro due supporti grafici diversi. Si sono raccolte evidenze sulle capacità dei bambini, già dalle ultime classi delle elementari, di comprendere il concetto di rischio. I ragazzi delle medie padroneggiano con più sicurezza il concetto di rischio ambientale. Si è affrontato il tema mediante una “chiacchierata”, lasciando, in questo modo, ai bambini la possibilità di esprimersi e di spiegarci cosa fosse per loro il rischio ambientale e come si potrebbe ridurlo.
Comprensione della nozione di corrispondenza fra oggetti e valori monetari
Si è individuata l'età minima a partire dalla quale i bambini sono coscienti della corrispondenza fra valore monetario e bene da acquistare. Il campione ci ha restituito un ritratto chiaro di bambini che conoscono il denaro e sanno gestirlo con una certa dimestichezza fin dagli ultimi anni delle elementari.
In sintesi, la prima fase del progetto “RESPIRIAMOLACITTÀ” ci fornito una serie di dati interessanti anche in merito a quello che i bambini pensano della loro città in materia di ambiente e salute e su cosa farebbero o vorrebbero si facesse per migliorarla. Più del 90% dei bambini ha risposto che la priorità più alta a Napoli deve essere data al mantenimento di strade sgombre dai rifiuti. Seconda priorità è la qualità dell’aria, l’80% dei bambini (con una percentuale costante per tutte le classi) pensa che respirare aria pulita sia fondamentale perché “ la salute è la prima cosa”.
I disegni dei bambini ai quali è stato chiesto come vedi la tua città confermano questa idea: nessun bambino ha rappresentato l’immagine di Napoli da cartolina con il mare azzurro il sole e il golfo. Ma tutti hanno rappresentato luoghi a loro familiari come la zona antistante la scuola o la strada in cui vivono.
La crisi dei rifiuti ha lasciato nella memoria anche dei bambini più piccoli della seconda elementari tracce indelebili.
RespiriamolaCittà rappresenta uno studio pilota che sarà ampliato estendendo in futuro la rilevazione in altri quartieri di Napoli e in altre città italiane.