Provincia di Firenze, ciclostazioni e ciclosuperstrade per una mobilità nuova
Partito il progetto di una rete ciclabile strutturata nel territorio provinciale, con ciclostazioni e ciclosuperstrade che ne garantiscano l'intermodalità. L'asse portante sarà la ciclovia già esistente lungo l'Arno
10 January, 2013
Una nuova rete ciclabile pienamente integrata nella mobilità generale, con una serie di strutture che garantiscano una vera intermodalità di trasporto. É questo il progetto che la Provincia di Firenze sta portando avanti sul proprio territorio, con un quadro strategico già inserito all’interno del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale: «Teniamo in modo particolare a questa progettualità di ampio respiro che verrà coordinata insieme ai Comuni del territorio. Con questa strategia facciamo della rete ciclabile un tema realmente metropolitano e di sistema», dice l'assessore alla Pianificazione territoriale Marco Gamannossi. L’asse portante della mobilità ciclistica provinciale è quello della Ciclopista dell’Arno, sulla quale si innestano le direttrici ciclabili lungo gli assi fluviali principali (Sieve, Elsa, Pesa, Padule di Fucecchio). Per questa infrastruttura Regione e Provincia prevedono di stanziare circa 9 milioni di euro entro il 2014. Già realizzati i tratti Cascine-Renai, Scandicci, Lastra a Signa. Esiste invece il progetto esecutivo o di massima per Signa-Camaioni e Rignano-Pontassieve, mentre è in via di realizzazione il tratto Montelupo-Camaioni. Altri segmenti sono già esistenti ma da adeguare: si tratta delle zone comprese tra il confine con la provincia di Arezzo a Figline e fino a Incisa; nel tratto Montelupo-Empoli, attraverso le zone industriali di Capraia e Limite e i centri di Limite e Spicchio/Sovigliana; il tratto tra Empoli e Marcignana in riva sinistra d'Arno e da Sovigliana al ponte di Avane in riva destra. In Val d'Elsa si dovrebbe realizzare una pista ciclabile parallela alla variante alla 429, mentre nel Padule di Fucecchio si prevede un percorso che, a partire dalla ciclopista dell'Arno all'altezza di San Zio, si colleghi direttamente al Padule attraverso Lazzaretto e Stabbia nel comune di Cerreto Guidi.
Per garantire l’intermodalità di tutta la rete, così che ci sia una reale interconnessione con gli altri mezzi di trasporto, la Ciclopista dell'Arno necessita di essere affiancata da nuove ciclostazioni in stile nord europeo; strutture che solitamente si trovano in prossimità delle stazioni ferroviarie o di altri grandi “nodi di interscambio” con trasporti pubblici, dotate di parcheggio bici coperto e (alle volte) custodito, e di altri servizi di assistenza e riparazione per chi viaggia su due ruote. Il progetto della Provincia prevede inoltre che dalle ciclostazioni partano le cosiddette “ciclosuperstrade” , cioè dei tratti ciclabili riservati alle sole biciclette su cui si calcola di poter viaggiare a circa 15 km orari di media. Dallo studio FIAB e dal piano della Provincia di Firenze si immaginano 18 itinerari per oltre 200 km di lunghezza, con un costo di relaizzazione che si aggirerebbe tra i 40 e i 60 milioni di euro, pari al 3% dei costi per la costruzione del sottoattraversamento della Tav.