Torino, Euro 3 diesel e Ztl: il provvedimento salta? Grimaldi: “Meno di così non si può fare”
La limitazione degli Euro 3 diesel nella Ztl di Torino sarà spazzata via da opposizione e fuoco amico? Cerchiamo di capire cosa succede con il Presidente della Commissione Ambiente Marco Grimaldi
A dicembre il piano anti smog sembrava al sicuro: i diesel Euro 3 non entrano più nella ztl di Torino per nove ore e mezza al giorno, la sperimentazione comincia il 7 gennaio. Dopo il lungo braccio di ferro con il vicesindaco Dealessandri, l'assessore Lavolta aveva trovato un accordo con Lubatti, ridimensionando l'orario del provvedimento (dalle 7,30 alle 17 invece che alle 19) ma confermandone la sostanza, in quella che sembrava un'opzione accettabile – a denti stretti – anche dagli oppositori. Che invece i denti ora li hanno tirati fuori tutti, indipendentemente dal partito di appartenenza. E così, tra attacchi dell'opposizione e fuoco amico, ora il piano anti smog di Lavolta è a rischio. La palla passerà alla giunta comunale, un'opzione che era quasi inevitabile secondo il Presidente della Commissione Ambiente Marco Grimaldi.
Ma il piano anti smog di Lavolta salta o non salta? “Io dico che sarà superato da un provvedimento migliore - risponde Grimaldi - Questa può essere l'occasione per mettere al centro della discussione tutti quei progetti per la città di cui si parla in campagna elettorale ma che poi devono diventare cultura e dunque politica. Bisogna essere conseguenti e ripensare al Bici Plan, alle pedonalizzazioni in periferia, alla riorganizzazione del trasporto pubblico...Bisogna anche capire se Smart City è solo un hub per cercare di recuperare finanziamenti o è davvero un piano strategico concreto per Torino. Se c'è distanza tra i cittadini e la politica è anche perché le battaglie non vengono mai portate avanti fino in fondo.”
La critica più comune al provvedimento però vola un po' più basso, ed è sempre la stessa, che arriva dai consiglieri comunali, dal web, dai giornali e dalle chiacchiere in strada: c'è la crisi e mi obbligate a cambiare auto. Un'affermazione che avrebbe dovuto sgretolarsi facilmente davanti all'evidenza: la ztl di Torino è la meno restrittiva tra le zone a traffico limitato italiane, e misura appena 2,5 km. Perché allora un provvedimento "all'acqua di rosa", e oltretutto già frutto di una mediazione, ha scatenato un'onda simile di attacchi, da ogni parte? Ve li aspettavate? “Il problema è che a lavorare sui dati e a studiare soluzioni adeguate si è sempre in pochi; raccogliere consensi facili contestando provvedimenti indispensabili ma impopolari invece lo sanno fare tutti. Le critiche sono arrivate da tutte le parti, ed è anche per questo che io e i consiglieri Carretta e Centillo abbiamo proposto i nostri emendamenti. Vogliamo che chi dice no al piano anti smog scopra le carte: il provvedimento così com'è non va bene perché è troppo restrittivo o perché è troppo blando? Se è così allora rendiamolo più efficace”. Il Sindaco Fassino sosterrà il provvedimento? “Io sono convinto che Fassino non sia scontento del provvedimento ma degli effetti mediatici che ne sono scaturiti. C'è stata un'evidente mistificazione sull'efficacia del piano, usata in modo strumentale. Io credo che il Sindaco vorrà riaprire la discussione ampliando il raggio. D'altronde, meno di così non si può fare”.
Guarda il video del presidio ToriNOsmog di lunedì 14 gennaio davanti al Comune
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