La campagna del Corriere della Sera di Milano a difesa degli alberi dai parcheggi sotterranei./1
Rassegna degli articoli, replica del Sindaco, nostre interviste al Politecnico
02 March, 2004
A partire dalla contestazione di un espianto di alberi per costruire un parcheggio sotterraneo in viale Caterina da Forlì, il Corriere della Sera nella sua edizione milanese ha aperto un fuoco senza precedenti sul tema della salvaguardia degli alberi e della criticità dei parcheggi sotterranei. Tutto è cominciato con una lettera firmata inviata alla rubrica “Il Milanese” di Guido Vergani, alla quale ha fatto subito eco un commento in prima pagina di Isabella Bossi Fedrigotti intitolato “la difesa del verde”. Il dibattito è diventato squisitamente culturale, e quasi filosofico: quanti alberi può valere un posto auto?, dove comincia e dove finisce il concetto di vivibilità urbana?, oppure molto più prosaicamente, ci si chiede se è possibile salvare “capra e cavoli”. Per il Vice Sindaco De Corato, sempre dalle pagine del Corriere, accontentare tutti è impossibile: o si tagliano gli alberi o si restringono i marciapiedi o si inibiscono gli spostamenti automobilistici. Così si scopre, grazie al Corriere milanese, che in città ci sono attualmente 11 situazioni simili a quella di viale Caterina da Forlì (piazza Oberdan, via Tommaso da Cazzaniga, largo Rio de Janeiro, piazza Novelli, piazza Bernini, largo Tel Aviv, via delle Betulle, via Dino Compagni angolo via Ampere, viale Vittorio Veneto, piazzale Libia). Dal dibattito sul Corriere emerge che la soluzione di questo tipo di problema risulta tuttavia principalmente progettuale. Potrebbero essere gli stessi ingegneri ed architetti infatti ad elaborare progetti tenendo conto di vincoli “ambientali” quali acqua, terra e verde fornendo soluzioni adeguate. La pratica progettistica dimostra che salvare “capra e cavoli” è spesso possibile… con un po’ di spesa in più. Eco dalle Città ha raccolto i pareri di alcuni docenti del Politecnico.