Conai ed RCS sulla Green Economy: è possibile coniugare crescita e sostenibilità?
Il 16 gennaio presso la Sala Buzzati del Corriere si è svolto l’incontro voluto da Conai ed RCS su "Green Economy: crescita e sostenibilità". Ospiti il giornalista e docente Bertolini, Beccatello di Confindustria, Tassinari presidente Coop, Roveda di LifeGate e Facciotto di Conai. Ha moderato Massimo Fracaro, di Corriere Economia. Conai ribadisce i numeri dei suoi 15 anni di attività che hanno portato l’Italia a recuperare 3 imballaggi su 4
17 January, 2013
Affollata la Sala Buzzati del Corriere della Sera mercoledì 16 gennaio per il convegno sulla Green Economy sostenuto da Conai ed RCS (Corriere della Sera, SevenGreen e Corriere Economia). E’ stata una nuova occasione per Conai di ribadire la propria eccellenza europea come consorzio di riciclo degli imballaggi. In 15 anni di attività Conai ha raggiunto l’obiettivo di recuperare 3 imballaggi su 4 (il 75% del totale). Erano 1 su 3 nel 1998. “Conai è un esempio di Green Economy” ha detto Walter Facciotto, direttore generale del Consorzio.
Sulla Green Economy ha sollevato qualche dubbio Francesco Bertolini, presidente del Green Management Institute, docente alla Bocconi ed editorialista del Corriere della Sera. “Davvero in Italia abbiamo compreso l’idea di sostenibilità? Al di là delle belle parole, il nostro Paese ha ancora il più alto tasso di consumo pro-capite di cemento in Europa … . Io non credo che in Italia ci sia stato un cambiamento del modello di fondo dello sviluppo …. Eppure la situazione ambientale ce lo dovrebbe imporre: a cosa vogliamo dare priorità? Sempre al PIL o davvero ad uno sviluppo che sia in equilibrio con l’ambiente?”.
Bartolini ha citato il suo recente articolo sul Corriere della Sera, “Trasporti gratis come sfida pro-ambiente”: quanti Sindaci avrebbero il coraggio di proporre la gratuità dei mezzi pubblici nelle città soffocate italiane da traffico e smog? "Eppure sono questi i cambiamenti cui pensare, se davvero abbiamo compreso la necessità della sostenibilità".
Massimo Beccarello, responsabile Energia e Ambiente di Confindustria e professore di Economia Industriale alla Bicocca, ha criticato il modo in cui l’Italia ha affrontato la Green Economy, essendo mancato nel Paese un approccio strategico che tenesse conto dei veri punti di forza della nostra industria. Beccarello ha spiegato come sia mancata la strategia necessaria per condurre nella Green Economy il settore produttivo legato all’efficienza energetica, che in Italia includerebbe 3 milioni di posti di lavoro. Si è preferito incentivare le energie rinnovabili, dove l’Italia aveva meno punti di forza. Eppure il settore dell’efficienza energetica – ha aggiunto mostrando i dati - abbatterebbe più CO2 di quello delle energie rinnovabili.
Marco Roveda, fondatore di LifeGate, ha scosso la platea dichiarando che per lui quello che si sta vivendo nel mondo non è una crisi, ma un vero cambiamento epocale. Non si poteva andare avanti con un modello improntato solo sul concetto di “crescita”, una parola che “non mi ha mai convinto: sempre più crescita mi fa venire in mente il cancro, che cresce sempre e diventa devastante”. Anche Roveda ha criticato l’approccio italiano che ha privilegiato il sostegno alle energie rinnovabili: “E’ chiaro che il fotovoltaico stia in piedi solo per gli incentivi” . La parola chiave per la sostenibilità secondo Roveda è “consapevolezza”. Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti di vita smettendo di chiederci sempre e solo “e io che cosa ci guadagno?”
Vincenzo Tassinari, Presidente di Coop Italia, ha fornito la sua visuale sulle migliaia di aziende che collaborano con la grande distribuzione. “Sono le aziende che devono avere responsabilità per mostrare di essere competitive nel rispetto della sostenibilità e dell’ambiente”. Ha citato una delle prime campagne pubblicitarie (1984) Coop su un detersivo che “lasciava bianco il bucato e azzurro il mare”. Coop, nella scelta dei prodotti e delle aziende, ha sempre cercato di mantenere questo impegno.
Walter Facciotto di Conai ha anche portato alcuni esempi di comportamenti poco sostenibili per l’ambiente, come i tanti casi dell’eccesso di produzione di rifiuti per un eccesso di fabbricazione di imballaggi: lo zucchero dei bar non più utilizzabile dalla zuccheriera che ha imposto l’uso delle bustine; i cucchiaini per il gelato che ora sono tutti confezionati … “Si stava addirittura per varare una legge che proibiva ai bar di servire l’acqua nel bicchiere…per imporre il solo commercio di acqua sigillata nella bottiglietta di plastica ….”.