Lavolta: “E adesso parliamo di Biciplan, trasporti pubblici e di tutto il lavoro da fare”
Sulle polemiche scatenate attorno ai diesel Euro3 in ztl, all'assessore all'Ambiente non interessa tornare: “Ci sono provvedimenti che mediaticamente funzionano, e altri che hanno meno risonanza ma che costituiscono il 90% di un piano anti smog: pedonalizzazioni, biciplan, zone 30, rinnovo del parco mezzi. Ora lavoriamo su questi”
“Ci sono provvedimenti, come questo del fermo degli Euro3 che mediaticamente funzionano, e altri che magari hanno meno risonanza ma che in realtà costituiscono il 90% di un piano anti smog”. Ovvero, le pedonalizzazioni, il biciplan, le zone 30, il rinnovo del parco mezzi, etc: i famosi provvedimenti strutturali che sono il cavallo di battaglia dell'assessore Lavolta da quando è in carica. Fanno meno notizia proprio perché non sono una novità, mentre il divieto di circolazione per i diesel Euro3 lo era.
“Sì, ma era comunque una sperimentazione, e se questo aspetto è risultato poco chiaro, o se il provvedimento è sembrato troppo hard, me ne assumo io la responsabilità. Ma le misure strutturali che sono al centro della nostra agenda sono traguardi più importanti e che richiedono un grande impegno e molto lavoro. Non è che se ne parliamo spesso allora vanno fuori moda. Ci sono volute 28 commissioni per elaborare il piano anti smog del Comune, un piano che, ripeto, ha ottenuto il plauso del consiglio comunale su tutte i punti più importanti. Nel 2012 abbiamo fatto grandissimi passi avanti, e questo grazie ad uno sforzo corale tra assessorati diversi. Penso al Biciplan, che ormai è pronto e sarà presentato presto, al servizio metropolitano ferroviario, all'efficientamento energetico soprattutto sull'ediliza scolastica, alla riqualificazione urbana assieme all'assessore Curti, come nell'intervento alla Falchera. Ma non solo: il servizio di car sharing, il To Bike che è cresciuto costantemente... Abbiamo aperto una stazione ogni nove giorni: non mi sembra poco. E se vogliamo tornare sulle limitazioni alla circolazione, nel piano non c'erano solo gli Euro 3 diesel: il divieto di circolazione per gli Euro 0 GPL e metano non è una sperimentazione: è una misura permanente, che ci ha permesso di togliere dalla strada auto che emettevano oltre 2000 mcg di ossidi d'azoto per km, più di un Euro3 benzina, nonostante fino a pochi anni fa venissero considerati ecologici”.
Va bene. Ma perché a Torino si fa così fatica a far passare dei provvedimenti che altrove sono ormai quasi superati? Le città emiliane hanno un blocco settimanale degli euro 4, in tutta la città; la ztl di Torino è tra le più striminzite d'Italia; a Milano gli Euro 3 diesel in centro non entrano nemmeno (e parliamo di un'area che è grande quasi quattro volte tanto)... Non si può dire che il suo fosse un provvedimento estremo, no? “Questo no. Soprattutto perché era già il frutto di una mediazione ponderata e condivisa. Ma di polemiche ce ne sono già state abbastanza e non mi interessa riaprirle: c'è tanto altro su cui lavorare, piuttosto. Io sono convinto che da questo dibattito possa nascere un discorso più serio e maturo sulla qualità dell'aria in città. Intanto la sperimentazione, per quanto accorciata, prosegue, e allo scadere dei termini avremo degli elementi in più da valutare”.
Ma non rischia un autogol in questo modo? In un mese il Pm10 non si abbassa di certo, questo ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Non sarebbe stato meglio provare a misurare il black carbon, seguendo l'esempio di Area C? “Da tempo stiamo ragionando con l'Arpa per poter misurare il black carbon.... Purtroppo ormai se ne riparlerà al termine della sperimentazione, ma è uno degli obiettivi su cui lavoreremo. Di qui a febbraio però gli indicatori più importanti che dobbiamo monitorare nella ztl saranno gli incrementi nell'utilizzo dei mezzi pubblici e delle altre modalità di spostamento sostenibili. Questa sperimentazione è anche un provvedimento culturale, è vero: si chiede ai cittadini di scegliere un mezzo diverso per entrare nel centro della città, lasciando a casa l'auto. Ma sono tranquillo: stiamo parlando di un'area che si attraversa facilmente da una parte all'altra in poco tempo anche a piedi, ed è completamente servita dai mezzi pubblici. Esistono i permessi per le categorie di lavoratori che non possono svolgere il proprio mestiere senza il mezzo di trasporto privato, mentre a tutti gli altri, che sono la maggior parte, si chiede di fare una scelta diversa: d'altronde è inutile riempirci la bocca di retorica, indire Giornate Nazionali del Camminare etc se poi non facciamo qualcosa di concreto per cambiare abitudini davvero, no?”.
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