Chiudere l'llva? Il sindaco di Taranto: "Referendum consultivo il 14 aprile 2013"
Due i quesiti proposti sull’Ilva: “Chiusura totale o parziale (solo dell'area a caldo) dell’Ilva di Taranto; non ammissibile la richiesta di risarcimento danni già avanzata dal Comune. Il referendum, bloccato dal Tar su ricorso di Ilva, Confindustria e sindacati, ottenne poi nel 2011 il via libera dal Consiglio di Stato. Non ammissibili le proposte Eni-Cementir e Nuovo Ospedale
18 January, 2013
Il Sindaco Ippazio Stefano, dopo aver ricevuto il parere del Comitato dei Garanti (riunito il 17 gennaio ultimo scorso) ha ufficializzato le proposte referendarie riguardanti Ilva, Eni-Cementir e il Nuovo Ospedale. I cittadini di Taranto potranno dunque esprimersi il 14 aprile 2013. La consultazione, promossa con l'obiettivo di “stimolare la classe politica ad una severa presa di posizione nei confronti della grande industria, l'I.L.V.A. in particolare, imputata del crescente numero di morti per neoplasie”, consentirà agli elettori di fornire il proprio parere o la propria decisione sulla chiusura o meno dell’acciaieria o della sua area a caldo.
Si tratta di un referendum proposto dal comitato cittadino Taranto Futura cinque anni fa. Il Comune di Taranto per la prima volta lo aveva fissato nel 2010, per domenica 27 marzo 2011. Nel frattempo però la sentenza del Tar di Lecce congelò tutto. Infatti, dopo i ricorsi di Ilva di Taranto, Confindustria e dei sindacati la data rimase in sospeso fino all’ottobre del 2011, cioè fino alla data della sentenza del Consiglio di Stato. “La Quinta sezione – si legge in una nota del comitato Taranto Futura - aveva infatti accolto l’appello del Comitato promotore Taranto Futura avverso la sentenza del Tar di Lecce. Quest'ultima aveva annullato (su ricorso di Ilva, Confindustria, Cgil e Cisl) il decreto del sindaco sulla fissazione del referendum Ilva. La sentenza era stata annullata – secondo il comitato promotore – perché il giudice amministrativo non aveva competenza a decidere sul referendum consultivo".
I quesiti. Il referendum chiederà ai tarantini di esprimersi sulla chiusura totale o parziale (solo dell'area a caldo) dell'impianto siderurgico. In particolare, il Comitato riguardanti le proposte di referendum ILVA ha ritenuto ammissibili solo i primi due quesiti, e cioè:
1° QUESITO: Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute nonché la salute dei lavoratori contro l’inquinamento, proporre la chiusura dell’ILVA ?
2° QUESITO: Volte voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute e quella dei lavoratori, proporre la chiusura dell’area a caldo dell’ILVA, maggiore fonte di inquinamento, con conseguente smantellamento dei parchi minerali ?
Mentre il 3° QUESITO riguardante la richiesta di risarcimento per danno ambientale all’ILVA non è stato ammesso in quanto, il Comune di Taranto ha già promosso l’azione di risarcimento nei confronti dei responsabili dello stabilimento per inquinamento ambientale.
Per quanto riguarda invece la proposta di Referendum ENI-CEMENTIR, il Comitato dei Garanti, esaminata la documentazione prodotta dall’Amministrazione comunale, osserva che il Comune di Taranto non può considerarsi “autorità competente” ai sensi delle vigenti disposizioni, appartenendo la competenza, a secondo dei casi, ad un Ministero della Repubblica Italiana, alla Regione Puglia ed alla Provincia di Taranto mentre il Comune di Taranto non è in nessun caso competente in materia, potendo esprimere solo pareri di natura endoprocedimentale sul rilascio dell’A.I.A. Il Comitato ha quindi ritenuto la proposta non ammissibile.
E’ stata esaminata infine la proposta di Referendum sul Nuovo Ospedale. Il Comitato, esaminata la documentazione prodotta dall’Amministrazione comunale, ha osservato in merito al primo quesito, che la Regione Puglia ha già avviato il procedimento di revoca della variante urbanistica di cui all’accordo di programma volto alla realizzazione del nuovo Ospedale “San Raffaele”, individuando i terreni ubicati in Via Sordi per la realizzazione di un nuovo Ospedale e che l’Ospedale Nord di cui al secondo quesito è ubicato territorialmente nel Comune di Statte. Ritenendo pertanto non ammissibili i quesiti proposti.