Metrò 5 senza parcheggio, "Allarme sosta selvaggia"
A pochi giorni dall'apertura del primo tratto della linea MM 5, Linea Lilla, manca il polo di interscambio alla fermata Bignami, tra Sesto San Giovanni e Cinisello. I sindaci: si rischia il caos - da Corriere.it del 21.01.2013
21 January, 2013
di Armando Stella
Il metrò 5 parte senza un grande polmone per le auto, che respiro può avere? «Saremo soffocati dalla sosta selvaggia», temono i sindaci di Sesto e Cinisello. Il capolinea di Bignami della «lilla» è una porta di confine, qui termina Milano e la periferia est sfuma nella terra di mezzo dell'hinterland.
Sono serviti più di cinque anni per scavare, costruire e collaudare le prime sette fermate M5 sull'asse di viale Zara-Fulvio Testi; i treni inizieranno a viaggiare su cinque chilometri di binari all'inizio di febbraio (la data non è stata fissata), con un anno e mezzo di ritardo sulle tabelle iniziali; ma in tutto questo tempo non è stato pensato né tantomeno finanziato un parcheggio d'interscambio per i pendolari; il traffico convergerà sul terminal e dovrà disperdersi sulle strade. Era già successo con il prolungamento della linea «gialla» alla Comasina, nel marzo 2011, e l'errore è stato ripetuto adesso con la «lilla»: l'autosilo di corrispondenza sarà il grande assente alla cerimonia inaugurale.
È un difetto di progettazione che la giunta Pisapia ha ereditato dall'ex amministrazione Moratti, senza riuscire a correggerlo in corsa: nell'investimento pubblico-privato da quasi 600 milioni di euro sulla tratta Zara-Bignami (tappe intermedie: Marche, Istria, Ca' Granda, Bicocca, Ponale) non erano incluse le spese per la zona mista d'interscambio auto-treno. Il Comune riuscirà a ricavare solo un'area da 200 posti macchina attorno alla stazione di Bignami: «Stiamo attrezzando la zona che sarà pronta per l'avvio del metrò - dice l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran -. Certo, non è un parcheggio d'interscambio vero e proprio. Ma è l'unico intervento che siamo riusciti a organizzare da quando siamo stati eletti». Duecento posti auto in testa a una metropolitana che può caricare 12 mila passeggeri l'ora.
Lo scenario peggiore: un'invasione di auto lungo il tracciato M5. Le contromisure? Per arginare l'assedio dei pendolari, e «mediare le esigenze dei residenti con il traffico operativo», Palazzo Marino cancella le strisce gialle e si prepara ad «attivare» i posteggi a pagamento sulle strisce blu (80 centesimi l'ora per gli «ospiti», sosta gratuita per gli abitanti). L'operazione è facilmente interpretabile: il ticket dovrebbe scoraggiare la sosta abusiva e tutelare i milanesi. «Ma residenti e negozianti sono preoccupati - commenta la presidente pd della Zona 9, Beatrice Uguccioni. Bisognava dare una risposta migliore alle esigenze dei cittadini e dei pendolari».
È quello che pensano soprattutto a Cinisello e Sesto. Perché l'urto del traffico, alla fine, potrebbe scaricarsi prevalentemente oltre confine, nelle strade a parcheggio libero e gratuito attorno allo stadio della Pro Sesto, vicino all'Ipercoop e alla Torretta. Monica Chittò è il sindaco pd di Sesto: «Ora dovremo attivare un tavolo per affrontare l'allarme traffico - dice. E non è escluso che saremo costretti a mettere una tariffa sulla sosta dei non residenti». Milita nel partitone di Bersani anche Daniela Gasparini, sindaco uscente di Cinisello e candidata alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio: «Il Comune di Milano, la Provincia e la Regione hanno dimostrato una grave incapacità di "leggere" il sistema di trasporto pubblico e programmare politiche coordinate e condivise».
Il parcheggio d'interscambio alla fermata Comasina è stato appena finanziato dal Comune di Milano con quasi 4 milioni di euro. Sarà realizzato nei prossimi mesi. A due anni dall'inaugurazione della linea.