Ilva, nuova richiesta dissequestro. L'azienda accetta solo una parte della proposta della Puglia
L’Ilva richiede nuovamente alla Procura il dissequestro dell’acciaio corpo del reato vincolando questa volta "le somme ricavate dalla commercializzazione del prodotto sequestrato alle opere di ambientalizzazione previste dall'Aia, alla remunerazione delle maestranze e a quanto altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda". Il botta e risposta tra la regione e l'Ilva
22 January, 2013
Regione Puglia (21 gennaio, ore 16:37) In relazione alla situazione dell’Ilva e al possibile “lodo” per la risoluzione del conflitto istituzionale suggerito nella giornata di ieri, il Presidente della Regione Puglia ha la sensazione che l’Ilva preferisca puntare sul conflitto istituzionale.
I vertici Ilva infatti, mentre continuano a rilasciare dichiarazioni di grande disponibilità, si guardano bene dal fare l’unica cosa che garantirebbe sia i lavoratori dello stabilimento siderurgico che tutte le imprese italiane della filiera dell’acciaio, messe in ginocchio dal blocco delle merci.
ILVA non deve invocare semplicemente il dissequestro dei prodotti finiti, come tra l’altro ha già fatto nei giorni scorsi, ma deve chiedere invece che le merci siano vendute e che il ricavato sia espressamente vincolato al pagamento degli stipendi e agli investimenti da realizzare per l’applicazione dell’Autorizzazione integrata ambientale. Sarebbe un primo atto concreto di apertura e di dialogo. Per il Presidente, occorre che il Governo faccia tutto quanto in suo potere per imporre all’azienda l’avvio dell’unico percorso processualmente, istituzionalmente e socialmente più corretto, nell'attesa dell'intervento della Corte Costituzionale. Anche il Garante potrebbe essere il soggetto deputato ad assicurare la finalizzazione del ricavato della vendita.
Ilva incontra i sindacati (21 gennaio): A margine dell'incontro con le organizzazioni sindacali, Ilva dichiara che, nell'auspicata ipotesi di un dissequestro dei prodotti lavorati e semilavorati, i proventi della commercializzazione verranno destinati come è ovvio che sia agli adempimenti previsti dall'Aia, al pagamento delle retribuzioni dei lavoratori e a quant'altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda.
Il Garante nominato, ai sensi dell'art 3 comma 4 della legge 231 2012, potrà controllare l'attuazione di tali impegni.
Regione Puglia, (21 gennaio, ore 18:17) Per il Presidente della Regione Puglia continuare a leggere note e dichiarazioni di Ilva che si dichiara disponibile a destinare le risorse della vendita dei prodotti finiti alle retribuzioni dei lavoratori e all’avvio degli interventi previsti dall’Aia e che tale conseguenza sarebbe addirittura “ovvia, non produce ormai più nessun passo in avanti. Occorre che Ilva faccia chiarezza e metta nero su bianco. Ecco perchè il Presidente si augura che il prossimo comunicato dell’Ilva contenga l’unica, vera e indispensabile notizia per Taranto e per l’Italia tutta: la richiesta del dissequestro vincolato.
Ilva (22 gennaio, ore 11): "Depositata istanza dissequestro con vincolo dei ricavi" Il Presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha presentato questa mattina un'istanza alla Procura della Repubblica di Taranto con la quale chiede la revoca del provvedimento di sequestro preventivo disposto in data 22 novembre 2012, con l'impegno di destinare le somme ricavate dalla commercializzazione del prodotto sequestrato alle opere di ambientalizzazione previste dall'Aia, alla remunerazione delle maestranze e a quanto altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda.
Il Garante nominato dal Governo per l'attuazione dell'Aia avrà a disposizione i più ampi poteri per verificare il rispetto degli impegni da parte dell'azienda.