Rinnovabili: falliremo il target del 30% al 2030?
Secondo gli esperti internazionali di energia, riuniti ad Abu Dhabi per una conferenza sul tema, potremmo mancare di ben 9 punti percentuali l'obiettivo di coprire, entro il 2030, il 30% del fabbisogno mondiale di energia con l'energia pulita. Eppure gli strumenti tecnologici non mancano
22 January, 2013
Le rinnovabili crescono, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi sperati. È quanto hanno concluso gli esperti mondiali di energia che riuniti nei giorni scorsi ad Abu Dhabi in occasione di un vertice mondiale sul tema. La quota di energia “pulita” rispetto al fabbisogno globale è effettivamente cresciuta a ritmi sostenuti nell'ultimo decennio, ma attualmente appare difficile raggiungere il target del 30% entro il 2030. «Il cammino verso l'energia a basso tenore di carbonio è iniziato – ha dichiarato a questo proposito il segretario esecutivo della Convenzione sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite Christina Figueres - ma non sta procedendo seguendo gli step prefissati».
Il contributo di eolico, solare, geotermico e dalle altre fonti rinnovabili alla domanda energetica del Pianeta, in particolare, è aumentato di oltre il 15% negli ultimi 10 anni. Le fonti fossili, però, coprono ancora l'80% del consumo mondiale, per cui sarà necessario uno sforzo molto più deciso per invertire la rotta.
Senza un impegno congiunto di tutte le principali potenze mondiali, temono i delegati internazionali intervenuti ad Abu Dhabi, potremmo arrivare al 2030 con un gap di almeno 9 punti percentuali rispetto alla soglia del 30%. Una preoccupazione condivisa anche dal presidente francese Hollande, che ha aperto la conferenza internazionale. Secondo il leader parigino, non è più il tempo di constatazioni o prese di coscienza, ma è giunto davvero il momento di agire, unendo forze e risorse per incrementare gli investimenti nelle rinnovabili e prepararsi al dopo-petrolio.