Consumi elettrici: a gennaio in calo del 2% rispetto a 12 mesi fa
Terna pubblica i dati relativi al fabbisogno nazionale di energia elettrica a gennaio 2013. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno c'è stata una flessione del 2%, ma i consumi fanno registrare un aumento rispetto a dicembre 2012
07 February, 2013
Nel mese di gennaio 2013 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato di 27,5 miliardi di kWh. Il dato emerge dal bollettino mensile pubblicato da Terna (vedi allegato), secondo il quale la domanda di elettricità ha fatto registrare un calo del 2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Una flessione che non sembra dipendere dagli effetti di temperatura e calendario, dal momento che se da una parte si è avuto un giorno di lavoro in più rispetto a gennaio 2012 (un fattore che ha fatto aumentare il consumo energetico), la temperatura media mensile è stata di circa mezzo grado superiore rispetto a 12 mesi fa, contribuendo a una riduzione della domanda di elettricità. Su scala territoriale, la variazione annuale della domanda di energia elettrica si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -0,7% al Nord, -1,7% al Centro e -4,8% al Sud.
Consumi in aumento, invece, rispetto al mese scorso: a dicembre, infatti, Terna riferiva di un fabbisogno nazionale di 26,6 miliardi di kWh (su base mensile, dunque, l'incremento registrato è stato prossimo al 3,4%). Tornando ai dati di gennaio 2013, il 46% della domanda elettrica totale è stata assorbita dalle regioni del Nord, il 30% al Centro e il 24% al Sud. Quanto alle fonti energetiche utilizzate, il fabbisogno elettrico mensile è stato soddisfatto per l’85,1% con produzione nazionale e per la quota restante (14,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In calo, rispetto a 12 mesi fa, la produzione nazionale netta (23,6 miliardi di kWh): -2,4% rispetto a gennaio 2012. Crescono, in compenso, alcune fonti rinnovabili, come l'idroelettrico (+36,6%) e l'eolico (+40,8%). Terna registra invece una flessione per le fonti termoelettrica (-9,9%), geotermica (-3,1%) e fotovoltaica (-6,6%).