Lasciatemi bere la mia birretta in piazza Vittorio
Intervento di Boosta (Subsonica) - da La Stampa del 27.05.2009
29 May, 2009
Boosta (Subsonica)
Vediamo se ho capito bene la domanda e proviamo a riassumere. Sono un musicista, cresciuto tra Piazza Vittorio e i Murazzi, ho avuto la fortuna di vedere mille concerti e di parlare con migliaia di persone durante gli ultimi quindici anni in quello che abbiamo sempre goduto a chiamare Village. A piedi, in salita e in discesa tra il letto del fiume e Piazza Castello, sono cresciuto vivendo situazioni diverse e disparate che si sono cristallizzate nella musica che faccio, nelle cose che scrivo. Ho risposto ad un numero indefinito di interviste che riguardavano i Subsonica partendo dal legame con la città ed in primis con la piazza in questione. Abbiamo girato video, scattato servizi fotografici, fatto concerti, registrato programmi televisivi, documentari e speciali tra questi portici e il lungo fiume. Ho firmato contratti e sognato progetti tra le mille note delle casse di qualunque locale nel raggio di cinquecento metri dal suolo sul quale è stato poggiato anche il palco del Papa. Ho guardato freestylers volare sulla neve artificiale fino ai tetti delle belle case. Ho mangiato e comprato cioccolata in una quantità tale da garantirmi un esubero di ormoni entusiasti. Ho registrato tutti i nostri dischi sapendo di essere separato dal polso forte della vita notturna torinese solamente da un cortiletto ed un cancello. Mi sono reso portatore sano di complimenti ogni qualvolta, in una città di Italia qualsiasi, fosse venuto fuori il discorso di quanto meravigliosa, frizzante e bellissima fosse una città che tutti ricordavano grigia ed ansiogena. Ho assistito a lezioni di professori universitari. Ho percorso mille volte insieme ai miei amici la salita da «Giancarlo» al ponte della Gran Madre in quell'ora nella quale il giorno è arrivato ma non si è ancora fatto vedere. Ho respirato il risveglio della città che profumava sempre di croissant agli inizi di via Po. Ho anche imparato che non si guardano le ragazze degli altri al giusto prezzo di un paio di costole incrinate. E ho corteggiato La gran parte delle donne che ho amato. In un periodo storico nel quale una massa di deficienti (rigorosamente nell'accezione latina del termine) guida un popolino dal televisore raccontando la favola nera che uscendo di notte, con ottima probabilità, si incorre nella morte credo che vivere la piazza e questa Piazza sia almeno un segnale di resistenza dell'Individuo. Vi sembra un po' troppo ridondante? E pensate che l'articolo 17 della Costituzione recita in apertura:"i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi". Se non porto il coltellino posso continuare a bere la mia birretta guardando la Gran Madre illuminata?