Smog: la UE concede la proroga solo a tre Stati
Austria, Germania e Ungheria hanno tempo fino al 2011 per rispettare le norme europee sulla qualità dell'aria. La Commissione non ha invece accolto la richiesta di altri 6 Stati, che devono integrare nei prossimi mesi la documentazione presentata. Per l'Italia, e altri 10 Paesi, resta invece in piedi la procedura d'infrazione
03 July, 2009
E' arrivato ieri dal commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas l'ennesimo richiamo all'Italia e ad altri Stati membri per la continua latitanza nell'adozione di provvedimenti efficaci di contrasto allo smog. A quattro anni e mezzo dall'entrata in vigore della legge comunitaria che fissa, a protezione della salute umana, i valori limite di Pm10, No2 e degli altri principali inquinanti, rimane infatti pessima la qualità dell'aria nelle nostre città. "L'inquinamento atmosferico causato dal Pm10 provoca danni gravi alla salute umana -ha dichiarato Dimas- e il rispetto delle leggi deve essere la nostra priorità. E' per questo che la legge comunitaria fissa delle norme severe. Molti Stati membri non rispettano ancora le norme sul PM10 valide dal 2005. La Commissione attende quindi che gli Stati membri dimostrino chiaramente la volontà di lavorare per adeguarsi nel più breve tempo possibile".
Gli Stati, che per effetto della direttiva del 2008, avrebbero dovuto far pervenire nei mesi scorsi all'UE i dati sulla qualità dell'aria e un report dettagliato dei provvedimenti anti-smog adottati, non hanno, nella maggior parte dei casi, presentato la documentazione necessaria. La documentazione è arrivata solo da Austria, Belgio, Germania, Danimarca, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria e Slovacchia, che hanno contestualmente chiesto una proroga al giugno 2011 del termine per il rispetto dei valori di legge fissati nel gennaio 2005 per il Pm10. In tutto 94 richieste che si riferivano alle diverse aree critiche degli Stati. La Commissione ne ha accolte appena 19 che, attraverso una dettagliata documentazione, dimostrano che lo smog in quelle aree sia in parte determinato da condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, o dovuto a specifiche caratteristiche territoriali che non favoriscono la dispersione degli inquinanti, o ancora, determinato dall'inquinamento proveniente da Paesi confinanti. Le richieste accolte si riferiscono a soli tre Stati: Austria, Germania e Ungheria. Le altre richieste invece non soddisfano le condizioni poste dalla direttiva del 2008, ma la Commissione Europea dà ancora a questi Stati l'opportunità di fornire una documentazione integrativa.
Per approfondire:
I valori limite per i principali inquinanti
Elenco delle zone in cui i valori limite sono superati, suddivise per Stato membro