Acerra, inceneritore a singhiozzo
Il presidente della A2A: "È rimasto fermo per troppo tempo" Da Repubblica - Napoli 10/07/2009
10 July, 2009
TIZIANA COZZI
L´inceneritore di Acerra va a rilento, funziona a singhiozzo. LO rivela Giuliano Zuccoli, presidente della A2A, società bresciana che gestisce il termovalorizzatore: «È un impianto rimasto fermo per molto tempo. Riavviare la macchina non è semplice». Dal 26 marzo, giorno della prima accensione per mano del premier Silvio Berlusconi, l´inceneritore si è fermato più volte. Problemi agli ingranaggi, rotture alle pompe del riciclo dell´acqua, difetti dei compressori hanno rallentato l´attività: insomma non è stata sfruttata al massimo la sua potenza. Un impianto sotto dimensionato che "ingoia" meno rifiuti di quelli che potrebbe contenere. Che resta chiuso anche più di un giorno quando supera il livello di ossido di carbonio, anche se i primi dati sulle emissioni sono risultati soddisfacenti. «È capitato che l´ossido di carbonio fosse più alto - conferma Francesco Capone della Partenope Ambiente, la società del gruppo A2A che effettua controlli sull´impianto - così abbiamo subito chiuso gli interruttori. È regolare, capita in tutti gli impianti, basta tenerlo spento per un po´. Solo che a furia di spegnerlo e riaccenderlo, l´inceneritore ne risente».
Dieci anni di blocchi, battaglie legali, lotte ambientali hanno danneggiato un impianto rimasto alla sbarra per troppo tempo. «Quando è stato inaugurato - continua Capone - funzionava solo una linea di produzione, ora tre sono attive ma lavora ad una potenza inferiore, all´80 per cento delle sue possibilità». L´impianto è complesso e ha ingranaggi delicati: un fermo prolungato può richiedere la sostituzione delle componenti usurate. «Insomma, bisogna faticare parecchio per farlo funzionare - conclude - Un mese fa il sottosegretario Guido Bertolaso ha annunciato che l´impianto era fermo. La pompa di alimentazione dell´acqua si era bloccata e abbiamo dovuto sostituirla. È successo diverse volte anche per altri pezzi».