Lo smog soffoca le nostre città \"Serve un piano da 9 miliardi\"
Previsti incentivi per convertire le auto con gpl e cambiare le caldaie di casa
04 March, 2004
Roma, incontro Anci- ministro sull´emergenza. Matteoli: avremo a disposizione solo 180 milioni ANTONIO CIANCIULLO ROMA - I soldi veri, quelli con cui si può dare subito battaglia allo smog che uccide, sono quasi inesistenti: 250 volte meno di quello che occorrerebbe per lanciare un serio piano a difesa della salute dei cittadini. Con i fondi che si otterranno con l´approvazione della legge delega, una norma omnibus lenta e impacciata come gli autobus nel traffico dell´ora di punta, si arriverà a un cinquantesimo della cifra necessaria per salvare migliaia di vite all´anno. All´uscita dall´incontro tra l´Anci, l´associazione nazionale dei Comuni italiani, e il ministro dell´Ambiente Altero Matteoli, la distanza tra le richieste che vengono dagli amministratori locali e la posizione del governo appare difficilmente colmabile. Il sindaco di Roma Walter Veltroni lo ha detto con chiarezza: «Siamo all´emergenza: dal prossimo anno, con l´ulteriore abbassamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell´aria, si rischiano frequenti blocchi del traffico». E anche Matteoli, pur tentando di smussare gli angoli di questo spigoloso problema, alla fine ha fatto proprio l´appello dei sindaci assicurando che porrà la questione al governo chiedendo risorse aggiuntive. «Aggiuntive» è un termine eufemistico visto che per pulire il cielo delle città da una parte ci sono 30 milioni di euro nelle casse del ministero dell´Ambiente e 150 milioni in arrivo con la legge delega, mentre, secondo la valutazione del ministero dell´Ambiente, servono tra i 6 e i 9 miliardi di euro. Con i fondi a disposizione si potranno convertire a gpl e metano 48 mila veicoli e cofinanziare la trasformazione di 50 mila caldaie. Una quota minima delle misure necessarie, ha fatto rilevare il presidente dell´Anci Leonardo Domenici: «In assenza di un programma d´intervento coordinato per la mobilità urbana, i singoli progetti settoriali non potranno avere alcuna efficacia». L´assenza di una politica antismog riapre anche le polemiche sul protocollo di Kyoto perché i gas di scarico delle auto, oltre ad avvelenare i cittadini, contribuiscono ad accrescere l´effetto serra. «L´Europa da sola non può salvare il pianeta dai tanti problemi ambientali, se la Russia non aderirà dovremo pensare a muoverci in altri modi», ha dichiarato Matteoli. «La posizione di Matteoli è sbagliata e inaccettabile», hanno replicato Fabrizio Vigni ed Ermete Realacci, rispettivamente capogruppo dei Ds e della Margherita in commissione ambiente alla Camera. «Stupisce che il ministro dell´Ambiente giustifichi la sua posizione dicendo che andare avanti sarebbe troppo oneroso per le imprese europee: possibile che non abbia neppure il sospetto che l´innovazione tecnologica finalizzata alla sostenibilità ambientale e la modernizzazione ecologica dei sistemi produttivi siano sempre di più anche un fattore di competitività economica?»