Comuni Ricicloni, a Cessalto (Tv) il primato del 2009
Legambiente presenta la classifica annuale dei comuni virtuosi in materia di raccolta differenziata e di gestione dei rifiuti. Stravince il Veneto, malissimo Puglia, Molise e Liguria. Migliorano Sardegna, Marche e provincia di Salerno
14 July, 2009
Molte conferme e qualche sorpresa. Arrivano dal dossier Comuni Ricicloni 2009, presentato a Roma da Legambiente. L'oscar del riciclo, con il 77,8% di raccolta differenziata, va al piccolo comune di Cessalto, 3.574 abitanti in provincia di Treviso, che ottiene anche, con il punteggio di 87,6, il valore più alto del cosiddetto “indice di buona gestione”, un voto assegnato dall'associazione ambientalista alla gestione dei rifiuti nel suo complesso (non solo raccolta differenziata, ma anche recupero di materia e di energia, sicurezza nelle procedure di smaltimento, etc). Vincitore assoluto a parte, il Veneto svetta nella classifica per regioni, con un lusinghiero 64% di comuni che, superando la soglia del 45% di differenziata, può fregiarsi del titolo di “Riciclone”. Seguono la Lombardia (25,2%), il Friuli Venezia Giulia (21,9%) e il Piemonte (19,5%). Al Veneto va anche il primato speciale per i comuni con meno di 10mila abitanti (13 dei primi 15 in classifica si trovano in provincia di Treviso).
Fin qui, dunque, nessuna sorpresa. Spicca, invece, il risultato delle Marche, che, per la prima volta, inserisce due comuni nell'elenco dei Ricicloni. Bene anche la Sardegna, che consolida i risultati positivi degli ultimi anni, che le hanno cosentito di balzare dal misero 3% di raccolta differenziata del 2002 al 38% di dicembre 2008. Sorprende (ma solo i non addetti ai lavori) anche l'ottimo risultato della città di Salerno, che, con il 45,7% di differenziata, è l'unico capoluogo del Sud a fregiarsi del titolo assegnato da Legambiente. Ma sono molti i comuni campani, grandi e piccoli, ad ottenere risultati molto positivi. È il caso, per esempio, di Bellizzi (SA), che raggiunge il 72,6%, ma anche di Massa Lubrense, Sorrento e Anacapri, note località turistiche della provincia di Napoli, che fanno segnare rispettivamente il 62,2, il 50,9 e il67,7% di raccolta differenziata. Un segnale concreto di speranza per una regione che fatica a uscire dall'emergenza.
Molto male vanno invece Puglia, Molise e Liguria, completamente assenti dalle classifiche dei Ricicloni. Delude anche Roma, ferma al 19,4% di raccolta differenziata. Dal dossier di Legambiente, in generale, viene fuori la fotografia di un paese a diverse velocità, con eccellenza esportabili – come il sistema dei consorzi – e gravissime lacune. La risposta, per l'associazione del Cigno, sta nell'applicazione della normativa comunitaria e nazionale, puntando prima di tutto alla riduzione dei rifiuti e al recupero di materia. Bocciato, dunque, il modello che prevede un eccessivo ricorso all'incenerimento. «Il recupero energetico deve rappresentare solo l'ultima opzione – ha precisato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – e non può costituire la risposta alle situazioni di emergenza, come quelle della Campania, della Sicilia o di Roma, dove i piani di gestione prevedono la costruzione di un numero eccessivo di termovalorizzatori».
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