Crosignani: la linea dura può allungare la vita
Parla l'esperto
20 October, 2003
ALESSIA GALLIONE Per curare Milano dal mal di traffico non ha dubbi: «Le domeniche a piedi servono, anche se in modo limitato, a combattere lo smog. Ma soprattutto servono a far capire alla gente che si può vivere senza auto». Ed è per questo che, per Paolo Crosignani, primario epidemiologo dell´Istituto nazionale dei tumori di Milano, bisogna trovare il coraggio e osare ancora di più: «Finalmente è stata abolita la cultura dell´improvvisazione, ma bisogna andare avanti anche perché, secondo i parametri dell´Unione europea, nel 2005 dovremo scendere a una soglia di Pm10 di 40 microgrammi per metro cubo e nel 2010 di 20». Una lotta contro lo smog che va combattuta subito: «Il gasolio bianco non serve a far diminuire l´inquinamento: bisogna che i mezzi pubblici passino a gpl o metano. E poi tutti quei vecchi furgoncini diesel che ogni giorno invadono la città per le consegne devono essere eliminati». Solo così Milano - «una gigantesca pentola con il coperchio dove l´aria fredda ristagna in basso insieme agli inquinanti» - potrà iniziare a guarire dal suo mal d´aria: «Il pericolo è soprattutto a lungo termine. Se si riuscisse a passare dalla media attuale di Pm10 di 60 microgrammi per metro cubo a 30 e a mantenerlo per 10 o 20 anni, ognuno di noi guadagnerebbe un anno e mezzo di vita». Il grande imputato è proprio il Pm10. Il dottor Crosignani ne ha studiato gli effetti sulla salute dei milanesi e i risultati sono allarmanti: ogni anno, in città, si registrerebbero quasi 200 decessi direttamente imputabili all´alta concentrazione di polveri sottili. Nei bambini gli episodi di bronchite acuta sarebbero 6.100, gli attacchi di asma 5.500 e i giorni lavorativi persi 675mila.