Goggi: poco spazio per le auto Tutti i posteggi a pagamento
«Ogni giorno 250 mila macchine in divieto di sosta Pochi alberi sacrificati per i parcheggi»
09 March, 2004
Panza Pierluigi «Lo spazio è un bene raro, occupare uno spazio pubblico con una macchina privata deve essere consentito a tutti a rotazione e deve essere pagato». L\' assessore al Traffico, Giorgio Goggi, spiega l\' origine di alcuni «mali di Milano» segnalati dai lettori: vigili implacabili con le multe e lamentele per il taglio degli alberi. Perché i vigili sono inclementi? «Ogni giorno 250 mila auto sono in divieto di sosta. Quindi dovremmo dare un milione di multe a settimana almeno. Ne diamo invece due o tre milioni all\' anno. Stiamo solo imponendo il rispetto delle regole. Quando abbiamo messo le telecamere sulle corsie preferenziali abbiamo notato che le percorrevano irregolarmente solo il 6 per cento delle auto». Milano ha una superficie di 181 chilometri quadrati, è per questo che si parcheggia in seconda fila? «Poco spazio e una rete stradale ridotta: più di 600 auto per chilometro di strada. Praticamente tre chilometri di auto per ogni chilometro di strada: una densità mostruosa. Questo fa si che ci sia un fabbisogno di parcheggi stimato in 66 mila posti, che servono per eliminare la sosta intollerabile». Molti parcheggi sono fuori mano... «Realizziamo i parcheggi per residenti entro 250 metri dal luogo dove abitano. Le auto dei residenti devono stare fuori dalla strada. Altrimenti i non residenti parcheggiano in seconda fila». Ma si devono sempre tagliare gli alberi? «Non è possibile non utilizzare le aree verdi: a Milano ci sono case, strade o verde. Quando un parcheggio si fa su un\' area verde si togliere il minor numero di piante. A volte si approfitta del parcheggio per tagliare alberi malati». Ma in Caterina da Forlì... «Per un parcheggio necessario, abbiamo tagliato 7 piante, delle quali solo 2 querce rilevanti. Ne sono state piantate 16. Ciononostante le proteste non sono mai finite. La verità è che si amava parcheggiare al di fuori delle regole stabilite». Poi ci si lamenta per la mancanza di verde pubblico... «Sopra i parcheggi creiamo sempre 2,50 metri di terra dove possiamo ripiantare gli alberti anche ad alto fusto. Ciò comporta un aggravio enorme di costo». Perché, allora, i cittadini formano comitati? «Perché qualcuno ha interesse a farli costituire: la lotta politica si nasconde anche dietro a due querce». Quanti cantieri di parcheggi sono aperti? «Circa 25 cantieri; con i bandi fatti nel \' 97 e nel 2002 in totale saliranno a 120 cantieri per 24 mila posti auto. Apriranno scaglionati. In primavera emetteremo altri bandi per 10 mila posti. Poi altri 4 mila. Alla fine saranno 38 mila». Entro il 2005? «Ne avremo circa 15 mila nuovi». Non hanno spesso costi proibitivi? «Con il secondo bando abbiamo fatto scendere il costo: circa 15-20 mila euro per ogni box. E vanno esauriti». Nel 2002, a Milano, sono state immatricolate 797 mila nuove auto. Preoccupato? «No, il tasso è in leggera discesa. Anche il traffico in ingresso in città sta scendendo. E nella cerchia dei Navigli è diminuito del 13 per cento da quando il parcheggio è a pagamento». Ma perché si allargano i marciapiedi? «I marciapiedi si allargano per rispettare le norme di sicurezza per i trasporti in sede fissa: le norme impongono che le auto siano posteggiate almeno a un metro e 30 dalla sede tranviaria». E\' giusto essere puniti con più multe se le telecamere registrano un divieto di transito commesso sulla stessa via? «Sì, perché vuol dire che c\' era la possibilità di svoltare e sottrarsi dall\' irregolarità che si sta commettendo. Se uno ammazza quattro passanti sulle strisce pedonali della stessa via sono quattro omicidi». Ma Milano è invasa di cartelli di divieti, spesso piccoli, illeggibili... «Non possiamo realizzare cartelli più grandi perché così sono previsti dal codice della strada». P. Pan.