AMBIENTE: PROGETTO PER DECONTAMINARE I TERRENI DI CHERNOBYL
La soluzione torinese sperimentata con successo nei laboratori dell'Istituto Zooprofilattico
16 March, 2004
(ANSA) - TORINO - Un progetto per decontaminare i terreni colpiti dal disastro di Chernobyl e' stato presentato oggi a Torino. Consiste nel portare a una profondita' di 30-40 centimetri sotto terra gli elementi radioattivi in modo da impedirne l'assorbimento da parte di vegetali, come l'erba per il foraggio, che hanno radici di 10-15 centimetri. E' l'innovativa soluzione studiata e sperimentata con successo in laboratorio presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di Torino, che e' anche il Centro di referenza nazionale per il controllo degli alimenti per animali. A mettere a punto il nuovo metodo, presentato nell'ambito di un convegno sulle prospettive di cooperazione tra Italia e Bielorussia nel settore della veterinaria pubblica, e' stato Pietro Cazzola, biologo dello 'Zooprofilattico' torinese e volontario dell'Associazione 'Smile-Un sorriso per Chernobyl', che con lo Izs e il sindacato veterinari di medicina pubblica del Piemonte partecipa a un Progetto agro-veterinario nella regione di Gomel. ''Se anche i test in campo aperto saranno positivi - e' stato precisato nell'incontro - questa tecnica innovativa rappresentera' un importante contributo al risanamento di una zona che, dopo oltre 17 anni, deve ancora quotidianamente lottare con le conseguenze del guasto alla centrale nucleare. Una delle principali, infatti, e' quella dei danni causati alla salute degli abitanti dall'ingresso nella catena alimentare dei radionuclidi che, dispersi nel terreno, vengono assorbiti dall'erba poi usata come foraggio per il bestiame''. Oltre a Cazzola, all'incontro hanno partecipato, tra gli altri, Sergio Andruetto, direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale Plv, Yuri Kurpatau, direttore del servizio veterinario regionale di Gomel, Uladzimir Aheyets, direttore del Research Institute of Radiology du Gomel e Pier Giuseppe Facelli della Direzione generale della sanita' veterinaria del Ministero della salute. ''Dalle informazioni riportate nella letteratura scientifica - ha commentato Pietro Cazzola - risulta che la contaminazione attuale e' dovuta soprattutto al Cesio 137, che nei terreni coltivati o a prato aumenta tuttora sino a una profondita' di 50-80 centimetri, poi diminuisce e si azzera. Questo ha fatto supporre la formazione con il terreno di complessi stabili che destrutturati con opportuni trattamenti potessero essere trasportati piu' in basso con l'acqua, per poi unirsi di nuovo stabilmente al terreno, evitando cosi' di finire nelle falde acquifere''. Ed e' quello che, con l'aiuto del biologo Stefanio Ghignone, Cazzola e' riuscito a realizzare in laboratorio a conclusione di un lavoro di due anni. ''Abbiamo individuato nell' impiego di ioni normalmente presenti nel fertilizzanti inorganici - ha detto Cazzola, il modo migliore per solubizzare i radioisotopi senza compromettere la fertilita' del terreno. Poi l'abbiamo ottimizzato per quanto riguarda concentrazioni, tempi, pH e sequenze di impiego''. Adesso dovra' partire la sperimentazione. E' proprio in vista di questa possibilita' e' stata firmata oggi a Torino una convenzione tra l'Istituto zooprofilattico sperimentale e la delegazione ufficiale della Bielorussia.(ANSA). DAM 13/03/2004