I quattro punti della politica ambientale del PSOE (trad. in italiano)
18 March, 2004
Primo: il compimento del protocollo di Kyoto Il PP ha fatto sì che la Spagna scivolasse in ultima posizione, il Paese più lontano dalla realizzazione degli obiettivi previsti dal Protocollo. Il nostro obiettivo è ridurre le emissioni di gas serra e garantiamo il nostro impegno a attuare un profondo riorientamento del modello energetico attuale. Sarà meno centralizzato, più diversificato e sicuro, meno inquinante e più sostenibile. Un sistema che si baserà su tutte le fonti rinnovabili, in particolare sull’energia solare, come garanzia sul futuro, più autosufficiente, efficiente e sostenibile. Proseguiremo il nostro impegno per una graduale sostituzione dell’energia nucleare con fonti più sicure, pulite e meno costose. Cercheremo di riordinare il settore, dando la priorità alla garanzia di sicurezza e cercando il massimo consenso sociale, partendo dalla riforma del Consiglio di Sicurezza Nucleare. Secondo: Difesa della Biodiversità Garantiamo il nostro impegno per fermare il processo della perdità della biodiversità in Spagna. Porremo freno al degrado degli ecosistemi, in particolare di quelli più delicati, come le fonti dei fiumi, le aree montuose e i litorali. Riformeremo le leggi in materia e rinforzeremo i mezzi di controllo, creando anche una settore specializzata in reati ecologici. Terzo: una nuova politica che consideri l’acqua un bene pubblico e ambientale La politica relativa all’acqua che si è applicata nelle ultime due legislature ha avuto un obiettivo ben chiaro: drastica riduzione del controllo pubblico sull’acqua. L’acqua non è una semplice mercanzia. Il mio governo riaffermerà il valore dell’acqua come bene pubblico e ambientale, come un diritto e una responsabilità di tutti i cittadini. Mi impegno a rinforzare il controllo pubblico dell’acqua e a preservare e migliorare l’ambiente acquatico e gli ecosistemi ad esso associati. Applicheremo con rigore le leggi vigenti […] Tutto ciò attraverso un nuovo impulso democratico che garantisce la massima partecipazione nella gestione dell’acqua, rispettando le competenze delle differenti amministrazioni. Riformeremo urgentemente le Confederazioni Idrografiche. […] Tutto ciò permetterà di riassegnare all’acqua i suoi usi sociali o ambientalmente prioritari; garantire la buona gestione, fomentare lo sviluppo e la modernizzazione e nel tempo stesso la riutilizzazione delle acque depurate e desalinizzate. Tuttavia, una politica ambientale coerente e globale deve rispondere anche ai problemi specifici dell’ambiente urbano. Il deterioramento sociale e ambientale di molte città è andato accentuandosi negli ultimi anni, grazie al processo sfrenato di speculazione urbanistica e disordine urbano. Questo modello è strettamente legato ad uno sfruttamento insostenibile del suolo, all’incremento della sub-urbanizzazione e al progressivo aumento della esclusione sociale. E’ urgente, infine, migliorare l’efficienza delle risorse e ridurre il volume dei rifiuti […] Quarto: Coinvolgere la società civile Per rendere reale questa politica coinvolgeremo la società civile, in particolare le associazioni ambientaliste e le imprese, perché il compromesso fra queste due realtà, ovvero uno sviluppo sostenibile è la chiave di volta. La trasparenza della gestione ambientale sarà un criterio garantito fin dal primo giorno di questo governo. La partecipazione della società sarà la via più utile e forte per garantire lo sviluppo sostenibile