«No al parcheggio di piazza San Carlo»
I promotori: non vogliamo che il salotto della città sia deturpato. Tra maggio e giugno l’amministrazione prevede l’inizio dei lavori
29 March, 2004
Emanuela Minucci Duemilasettecento firme contro «un parcheggio che deturpa la più bella piazza di Torino». Le hanno raccolte intellettuali, ecologisti, studenti, architetti, ex-assessori, gente comune «che ama la propria città». E il risultato dei loro sforzi - che presto si concretizzerà in una delibera di iniziativa popolare - è stato presentato ieri, proprio lì, all’ombra del Caval’d Brons. Piazza San Carlo: «quel salotto che l’amministrazione si prepara a trafiggere di grate e scalette». La protesta, capitanata da giovani come l’universitario Davide Moratti, ma anche e soprattutto da docenti di Storia dell’Arte come Piergiorgio Dragone ed ambientalisti come il presidente di «Italia Nostra» Giorgio Lombardi, è riuscita a coinvolgere anche il titolare di un bar della piazza, Luigi Quarello, del caffè San Carlo. Una categoria, quella dei commercianti, che, finora, si era pronunciata soltanto a favore del progetto. Spiega Quarello: «Sono molto scettico sia sul risultato estetico dell’intervento sia sulla tempistica. E dal momento che si rischia di arrivare alle Olimpiadi con il cantiere ancora aperto, la cosa migliore è rimandare l’esecuzione del progetto al dopo-Giochi». Per quanto riguarda le griglie, il titolare del caffè fa notare quanto segue: «Essendo così estese, dove metteremo i dehors? E poi, siamo sicuri che non si possano fare più piccole e meno stridenti rispetto all’arredo della piazza?». Interviene Davide Moratti: «Il successo di questa iniziativa di partecipazione democratica richiede ora, da parte del Consiglio comunale, un tempestivo riscontro. L’obiettivo è che la già avviata fase di gara d’appalto, che prevede entro il 12 maggio l’apertura delle buste, non vanifichi la richiesta di rimettere in discussione l’opera». Aggiungendo poi: «Desideriamo anche un chiarimento sul fatto che non si avrebbe ancora notizia del parere di competenza da parte dei vigili del fuoco, inoltre, dal momento che lo scavo comporterà il sicuro ritrovamento di resti archeologici, è facile immaginare che non si riuscirà a concludere l’opera entro le Olimpiadi: perché allora non rimandare ogni decisione al dopo 2006?». Concetti condivisibili e anche espressi in modo pacato e documentato, ma che il sindaco Chiamparino, già qualche giorno fa, ha anticipato di voler respingere: «La procedura di appalto è già partita, tutte le consultazioni del caso sono state fatte, questo parcheggio fa pare del Piano urbano del Traffico e quindi questa amministrazione lo realizzerà». E la delibera di iniziativa popolare? Secondo il sindaco non potrà «che essere bocciata dalla Sala Rossa». Ma una cosa è certa, il movimento del «No alle ruspe nel salotto» non si fermerà qui. «Allestiremo un grande spettacolo teatrale proprio in piazza - avverte Moratti -, ci inventeremo qualcosa». E se sarà il caso si potrà pure fare un bel girotondo attorno al Caval’d Brons.