Campania: c'è anche lo smog
Accuse di ritardi alla Regione
31 March, 2004
Non ci si pensa molto, in mezzo all'emergenza smog. Ma lo smog c'è anche in Campania o in altri termini in Campania c'è anche lo smog. Lo vediamo da questo articolo di fine marzo del Mattino di Napoli Superata nei giorni scorsi la soglia dell’attenzione Wwf: «Regione in ritardo siamo già nel mirino Cee» PAOLA PEREZ La danza della pioggia ha funzionato, i livelli dello smog cominciano a rientrare nei ranghi, ma la polemica non accenna a scendere di tono: l’assessore all’ambiente sollecita nuovi provvedimenti per la limitazione del traffico; l’assessore alla mobilità non pare intenzionato a prendere decisioni di questo tipo; gli ecologisti insorgono e chiedono l’intervento immediato del sindaco, ricordando che il ritardo nella presentazione del rapporto sulla qualità dell’aria da parte della Regione ha fatto piovere sull’Italia una procedura d’infrazione della Comunità europea. Giovedì scorso le centraline del Cria (Centro regionale inquinamento atmosferico) segnalavano un’impennata delle polveri sottili - pm10 - con generalizzato superamento della soglia d’attenzione di 55 microgrammi per metro cubo d’aria; venerdì si registravano valori alti solo nelle postazioni Ferrovie dello Stato (76) e Vanvitelli (61); tra sabato e domenica tutto normale. Questo non vuol dire, però, che l’emergenza sia finita. «È prevedibile che nel breve termine si verifichino nuovi picchi - spiega Mario Mansi, direttore del Cria - le cosiddette ”calme di vento”, tipiche della primavera, favoriscono l’accumulo di sostanze nocive nell’aria. Bisogna tenersi pronti ad adottare le misure necessarie per tutelare la salute dei cittadini». Fin qui il parere del tecnico. Quello del Comune, a quanto pare, viaggia su due binari. Casimiro Monti, assessore all’ambiente, condivide il pensiero di Mansi: «Quando tornerà il caldo ci troveremo di fronte allo stesso problema, e non possiamo farci trovare impreparati. Il divieto di circolazione per le auto non cataliche nei giorni dispari non è più sufficiente». Che fare, allora? «La decisione non spetta a me. Spetta a Luca Esposito, assessore alla mobilità». Luca Esposito, dal canto suo, non dà segnali diversi da quelli lanciati sabato scorso: solo in caso di estrema necessità si può pensare a provvedimenti straordinari. Una situazione di stallo che non piace affatto al fronte ambientalista. «Assurdo continuare a ragionare nella logica dell’emergenza - commenta Ornella Capezzuto, responsabile cittadino del Wwf - non è il picco di uno o due giorni che deve preoccupare, ma l’accumulo di veleni. La norma sulle polveri sottili prevede che il limite di 55 microgrammi non debba essere superato più di 35 volte l’anno: date le premesse, è prevedibile che questo livello sarà raggiunto molto presto. Inutile, perciò, rincorrere il dato quotidiano e cantare vittoria se la pioggia risolve il problema durante il week-end. Bisogna predisporre un piano organico d’intervento. Per farlo, però, è necessario che sia disponibile il rapporto annuale sulla qualità dell’aria: il compito di effettuare il monitoraggio, che fino al 2002 spettava ai Comuni, rientra adesso tra le competenze della Regione. La Campania, nel 2003, non l’ha presentato. Per questo motivo è stata ”richiamata all’ordine” dal ministero dell’ambiente, che a dicembre è stato oggetto di una procedura d’infrazione della Comunità europea per il mancato rispetto della normativa sull’inquinamento, e solo allora ha provveduto a fornire lo screening. Insomma, siamo di fronte a una serie di colpevoli ritardi. E non possiamo aspettare che due assessori trovino un’intesa: ci rivolgiamo, perciò, direttamente al sindaco Rosa Iervolino. Sia lei a prendere una decisione». «È paradossale che proprio nelle zone meglio servite dai mezzi pubblici, come il Vomero e Fuorigrotta, si registri il più pesante volume di traffico - aggiunge Titti Tidone, portavoce delle ”Mamme antismog” - questo fa pensare che a Napoli non ci sia volontà politica di limitare l’uso delle auto private. Ma da questa situazione non si uscirà mai finché le deleghe all’ambiente e alla mobilità saranno assegnate a due diversi assessori che, magari, hanno punti di vista diametralmente opposti».