Per lo smog in arrivo le multe dell´Europa
Gli interventi di Tampieri e Garagnani
01 April, 2004
L´assessore regionale Tampieri: \"Dal 2005 sanzioni salate per avere sforato i limiti\" (da La Repubblica del 23.03.2004) Per lo smog in arrivo le multe dell´Europa \"Già consumato il bonus dell´anno\" \"Servirebbero interventi strutturali, ma non ci sono i soldi: bisognerà ingegnarsi\" VALERIO VARESI Giovedì finirà negli archivi l´edizione 2003-2004 della campagna antismog, basata sulle targhe alternate, con risultati piuttosto modesti in fatto di abbassamento del livello di polveri sottili (pm 10). Ma dal prossimo anno, se le concentrazioni di inquinamento rimarranno queste, l´Unione europea inizierà a comminare salatissime multe che dovranno essere pagate da Stato, Regioni e Comuni, ciascuno per le proprie competenze. Guardando le tabelle che riportano i livelli di smog dall´inizio dell´anno, c´è poco da stare allegri. «I dati ci dicono che il limite di 35 giorni all´anno con media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo d´aria è già stato consumato in questi primi tre mesi - commenta l´assessore all´Ambiente della Regione Guido Tampieri - e ciò farà sì che nel 2005 si incorra nella proceduta di infrazione dell´Unione europea». Una prospettiva non certo rosea che riguarderà la maggior parte delle regioni e dei Comuni italiani. Il precedente più noto è quello di Milano relativo alla mancata costruzione del depuratore della metropoli lombarda. La corte di giustizia mise sotto accusa il Comune meneghino e la Regione nel ´99. L´istruttoria terminò nel 2002 con la condanna e attualmente è ancora in corso l´iter per stabilire l´entità della multa in una battaglia tutta avvocatesca. La base di partenza è però altissima: si parla di molti milioni di euro per ogni mese di ritardo nell´entrata in funzione del depuratore. Nel caso della qualità dell´aria, non ci si allontana molto da questo iter salvo il fatto che la sanzione dovrà essere suddivisa tra Stato, Regioni e Comuni.«Per invertire significativamente la tendenza - riprende Tampieri - occorrerebbero interventi strutturali imponenti in un Paese che ha il più insostenibile sistema di trasporti europeo. Ma siccome i soldi non ci sono perché il ministero dell´Ambiente si disinteressa di questo problema, occorrerà che si inventi qualcosa d´altro. Si può pensare a una riduzione nel tempo dei provvedimenti di limitazione rendendoli tuttavia più incisivi. Se, come pare, il periodo più critico è gennaio-marzo, facciamo le targhe alterne tutti i giorni in questo lasso di tempo. Qualcosa dobbiamo però fare - ribadisce l´assessore - altrimenti saranno multe salatissime. Io vorrei che tutti i cittadini tutelassero per primi la propria salute controllando che gli enti locali facciano il possibile per limitare i veleni, invece accade il contrario. Tutti devono sapere che un aumento di 10 microgrammi di polveri sottili equivale a una crescita dei rischi alla salute del 14%. Se si hanno per molti giorni i livelli di polveri sottili oltre i 100 microgrammi com´è successo la scorsa settimana, gli amministratori devono sentire il dovere di limitare il traffico con provvedimenti anche drastici». L´Italia, nel frattempo, in previsione della pioggia di multe, ha già chiesto di considerare nel conteggio dei giorni «fuorilegge» per smog, la variante climatica. Uno sconto, insomma. Tuttavia, interventi veri e propri non si profilano all´orizzonte. «I provvedimenti - precisa ancora Tampieri - non possono non essere su area molto vasta, almeno, per ciò che ci riguarda, a livello di bacino padano. I motivi sono evidenti: se un Comune attua tutte le contromisure e si comporta nel modo più adatto a limitare lo smog, ma quelli vicini non provvedono, il risultato sarà che quello stesso Comune, benché virtuoso, avrà ugualmente un alto livello di polveri perché queste ultime tendono a diffondersi uniformemente su un territorio vasto. Così come è necessario che ci sia coordinazione tra ministeri, perché anche se si convertisse gran parte del traffico da privato a pubblico e poi si diffondessero le centrali a carbone come vuol fare il Governo, saremmo da capo». +++ Dopo aver letto nell’intervista dell’ assessore regionale emiliano Tampieri su Repubblica che si pensa di chiedere uno sconto “meteorologico” sulla applicazione della direttiva europea in Italia, abbiamo cercato il dirigente della Regione Emilia in materia, Sergio Garagnani. Ci state dicendo che qualcuno a nome dell’Italia ha chiesto di non applicare la direttiva PM10 nella nostra penisola? No, non esiste questo “qualcuno”. Non ci risultano finora iniziative del Ministero dell’Ambiente per chiedere di esonerarci. Sappiamo che ci sono gruppi di lavoro tecnici che valutano con la Direzione Generale Ambiente della Commissione Ue la applicazione della direttiva. Incrociano dati, condizioni meteo. E’ noto che il bacino della Pianura Padana è la zona europea con la maggiore alta pressione atmosferica, in sostanza aria stagnante. Da parte italiana Cnr ed Enea stanno lavorando su questi tavoli tecnici.. E a cosa possono portare queste considerazioni sull’alta presione? Non è semplice prevederlo, perché tra l’altro la situazione della Pianura padana non è la stessa di Roma ..Comunque è impensabile che ci possa essere una sanatoria. Le considerazioni sulla maggiore difficoltà a far scendere le micropolveri nelle nostre zone possono tuttalpiù portare a chiedere delle attenuanti nelle sanzioni (credo multe) che ci infliggerà la Ue..,