Perchè ho rinviato il sacrificio di centomila metri quadri
Parla il sindaco di Rivoli
27 April, 2004
Il sindaco di Rivoli è un po’ amareggiato, ma è anche convinto di aver deciso per il meglio. Si è trattato del suo ultimo consiglio comunale, dopo 9 anni da sindaco. ( E precedenti 5 da assessore..) Ha ritirato la mozione di indirizzo per cedere centomila metri quadrati alla Società dell’Interporto (SITO) che li vuole per lasciare il posto al costruendo inceneritore (Beinasco e dintorni). “Anche a noi era sembrata una buona idea la localizzazione dell’inceneritore sull’area della Servizi Industriali” spiega “ poi abbiamo saputo che in realtà sarebbe realizzato sull’adiacente area dell’Interporto ( SiTo) e infine che per lasciare libera quell’area l’Interporto voleva un’area libera di 147 mila metri quadrati. 47 mila di Rivalta e 100 mila di Rivoli. E’ un sacrificio, perché è un’area verde, ancora coltivata. Infatti il nostro consigliere di maggioranza Gottero, che è presidente della Col diretti, è stato il primo ad avere obiezioni. Ma le avremmo anche superate. La maggioranza, la nostra coalizione di centro-sinistra era inizialmente disponibile.” Quello che il sindaco Boeti non si aspettava è stato il crescere della preoccupazione popolare alimentato anche dal Polo, che pure in generale si schiera per l’inceneritore, ma che nell’imminenza della campagna elettorale di Rivoli, ha cavalcato i comitati, quelli che dicono che l’inceneritore, anche se è a qualche kilometro di distanza, in altro comune, fa nascere i bambini deformati. Nel vicino comune di Rivalta, che non ha elezioni alle porte, la cessione dell’area pe r lo scambio con l’Interporto è stata approvata all’unanimità. A Rivoli si trattava solo di votare una mozione d’indirizzo per condizionare il prossimo consiglio comunale che sarà eletto a giugno. Ma con l’aula piena di cittadini mobilitati contro l’inceneritore, l’opposizione scatenata contro e la maggioranza preoccupata, il sindaco Boeti ha preferito ritirare la mozione. “Oltretutto sarà da verificare un po’ meglio di quali aree avrà in futuro davvero bisogno l’Interporto, a seconda di dove passeranno le nuove linee ferroviarie.”