\"L´inceneritore? Non ci fermiamo\"
28 April, 2004
Esposito Questi continui stop sono degli errori che possono provocare danni Calgaro Noi rispettiamo tutti i patti e andiamo avanti A giugno si vedrà Bresso È la Provincia che dà le assegnazioni poi spetta ai Consorzi la scelta Chiamparino Dietro questi contrasti emerge con evidenza una logica elettorale Resta sospesa la decisione che riguarda il sito dell´impianto e la \"Servizi Industriali\" Dopo il nuovo rinvio di Rivoli, la risposta del Comune di Torino e della Provincia è netta GINO LI VELI Un´altra amministrazione di centrosinistra, quella di Rivoli, di fronte alle polemiche sulla questione inceneritore, preferisce rinviare ogni scelta. Ma il Comune di Torino e la Provincia non cambiano linea: «Si va avanti lo stesso- dicono - Non possiamo lasciare la soluzione del problema al caso». Ad una settimana dalla decisione di Montanaro di indire, in autunno, un referendum sulla discarica al servizio dell´inceneritore, lunedì sera, nel Consiglio di Rivoli, c´è stato un altro clamoroso stop: viste le defezioni all´interno della sua maggioranza, il sindaco uscente Nino Boeti, ds, è stato costretto a ritirare la mozione d´indirizzo che proponeva all´assemblea una prossima variante al piano regolatore per cedere alla società «Sito» (la società dell´interporto di Orbassano) una superficie pari a quella che dovrebbe perdere per accogliere al suo interno l´inceneritore. Ad un certo punto della discussione, fra le proteste di 200 ambientalisti e cittadini contrari all´impianto ritenuto pericoloso, soltanto tre dei venti consiglieri di maggioranza (formata da Ds, Margherita, Verdi, Comunisti italiani e Rifondazione) erano disposti a votare quel documento. Inevitabile per Boeti la retromarcia: «Ritiro la mozione, c´è ancora bisogno di riflettere». Rivoli è una delle amministrazioni, che insieme ad altre dell´area ovest, aveva chiesto a Torino e alla Provincia, di ripensare sulla scelta del Gerbido fatta a fine dicembre come migliore collocazione per l´inceneritore. Ed era stato proposto proprio il sito della Servizi industriali come alternativa. Per valutare se l´area attorno alla nota azienda di smaltimento è tecnicamente idoneo, Trm, la società che dovrà gestire l´impianto, qualche settimana ha affidato uno studio di «prefattibilità», le cui conclusioni sono attese a fine giugno. Ma il sindaco Sergio Chiamparino e la presidente della Provincia Mrcedes Bresso confermano la linea della «fermezza», già illustrata per bocciare l´iniziativa di Montanaro. «Tensioni di carattere elettorale - dicono- hanno impedito alla maggioranza uscente di Rivoli di assumere le decisioni necessarie sulla questione inceneritore. Il problema è serio: non si può lasciare al caso la soluzione. L´area della società Sito ha tutte le caratteristiche per ospitare un impianto di termovalorizzazione ed è opportuno che gli studi possano andare avanti. Spetta al complesso dei consorzi che hanno già sottoscritto l´accordo sull´inceneritore l´ultima parola sulla proposta da adottare. Ed è la Provincia che dà le autorizzazioni». Ma al di là delle tensioni pre-elettorali, quanto è accaduto a Rivoli, sembra far rialzare le quotazioni per una scelta del Gerbido, in un´area del Comune di Torino (ora ospita il deposito Gtt), al confine con Beinasco e Grugliasco. E perde colpi il progetto di dare un´altra collocazione alla società di smaltimento, uno degli elementi forti della candidatura del cosiddetto sito «Orba 3». Aggiunge il vicesindaco torinese Marco Calgaro: «Noi rispettiamo i patti e andiamo avanti. A fine giugno valuteremo gli esiti dello studio. Il nostro comportamento è ineccepibile. Sta anche crescendo la percentuale di raccolta differenziata: a fine marzo abbiamo raggiunto il 29 per cento». Mentre il centrosinistra s´interroga sulla divisioni, sul prevalere degli interessi locali, va registrata la posizione del centrodestra che cavalca la protesta popolare mentre il ministro dell´Ambiente, Altero Matteoli, An incita alla realizzazione degli inceneritori. Commenta il radicale Silvio Viale: «Sembra pura demagogia la sparata di An di collocare l´inceneritore sulla futuribile tangenziale est. L´impressione è che ogni decisione avverrà nel 2007: nei prossimi tre anni ci saranno periodiche campagne elettorali» Ma lo stop, per ora, non sembra preoccupare i responsabili di Trm, che restano però cauti. «Certamente è stato un errore il rinvio di Rivoli - commenta l´amministratore delegato Stefano Esposito - ma accettiamo la scelta. Ma se non ci saranno indicazioni diverse dai nostri soci (i consorzi dei comuni) andiamo avanti con lo studio di fattibilità». E aggiunge il presidente Fabrizio Zandonatti: «La mozione d´indirizzo di Rivoli era un atto più che altro politico. Non è accaduto nulla di irreparabile». Ma il rebus inceneritore resta sempre irrisolto.