Telecamere nella Ztl, scocca l’ora delle multe
Dopo la falsa partenza da domani le sanzioni a chi trasgredisce
11 May, 2004
Stavolta non si scherza. Da domani nel set della Ztl scatterà il primo ciak: via libera alle multe assegnate dalle telecamere e stop a ogni illusione di farla franca «perché tanto non c’è il vigile in carne e ossa». Ancora 24 ore, dunque, e i primi sette occhi elettronici (dei 39 che in futuro copriranno tutti gli ingressi della «Ztl allargata») accenderanno la loro lucetta rossa. E così, dopo due mesi di sperimentazione, 30 giorni di pre-servizio, imposti dal governo, e una bella dose di polemiche legate alla «falsa partenza» del sistema, il medesimo entrerà ufficialmente in funzione nelle seguenti strade: via Rossini angolo corso San Maurizio, piazza Carlo Felice angolo via Roma, via XX Settembre angolo via Gramsci, via Pietro Micca angolo piazza Solferino, piazza della Repubblica all’inizio di via Milano, piazza IV Marzo, viale dei Partigiani. Sette telecamere, sei delle quali sistemate in strade riservate a Gtt, ed una (quella di via IV Marzo) all’imbocco della Ztl. In quei punti, vale la pena ribadirlo, per gli automobilisti non ci saranno santi: coloro che fra le 7,30 e le 10,30 di tutti i giorni, esclusi il sabato e la domenica, entreranno nella zona a traffico limitato saranno ripresi, fotografati ed entro 150 giorni riceveranno a casa la multa di 68,5 euro, con tanto di documenti per dimostrare l’avvenuta infrazione. Lunedì 10 maggio sarà quindi una data storica per il traffico torinese perché d’ora in poi gli automobilisti privi di permesso che verranno ripresi all’interno della Ztl negli orari di divieto (o nelle vie riservate ai mezzi pubblici) incorreranno nella sanzione sicura. Multa che tuttavia scatterà soltanto venti giorni dopo «per dar tempo ai trasgressori di presentare eventuali permessi ottenuti successivamente». La sperimentazione di questo nuovo sistema di controllo, salvo nella prima fase quando tutti pensavano che le telecamere fossero operative ai fini dei verbali, non ha avuto successo. Se infatti nelle prime settimane il numero delle infrazioni era sceso del 30 per cento, appena si è saputo che l’uso delle telecamere era «inoffensivo» la percentuale di trasgressori ha subito una nuova impennata. «E questo dato dimostra - fa notare Sestero - che la prospettiva della multa connessa alla telecamera è l’unico sistema per far rispettare sul serio sia la Ztl sia le vie riservate ai mezzi pubblici. Regole che, pur essendo in vigore da anni, molti hanno dimenticato». Per rinfrescare la memoria collettiva, in questi giorni è scattata una campagna pubblicitaria scandita da 3 mila locandine e mille manifesti che illustrano nei dettagli i meccanismi della zona a traffico limitato. Una Ztl che alle porte d’ingresso è stata resa super-riconoscibile grazie all’impiego di asfalto rosso e striscioni sorvegliati dal Castorino fotografo. Nel frattempo a Palazzo Civico si continua a discutere sull’allargamento dei confini di questa zona centrale. Dichiara Sestero: «Dovremmo deliberare la sua entrata in vigore entro l’autunno». In tal caso le porte d’ingresso diventeranno 39, e saranno tutte sorvegliate dal «grande fratello». Stesso sistema nel quadrilatero romano, dove la Ztl vale soltanto di sera, fino alle 10,30 del mattino successivo. Qui dovrebbero trovar spazio le annunciate colonne a scomparsa, che si ritraggono grazie agli impulsi del telecomando di chi ha il permesso di entrare.