«Fate il parking, ma fatelo bene»
ENNESIMO APPELLO SULLA CONTROVERSA OPERA PREVISTA IN PIAZZA SAN CARLO
07 June, 2004
UNA sfilata di firme per il futuro di «Testa di Ferro». Arrivano in particolare da sinistra, sempre a blocchi. E' la conta per il parcheggio sotto piazza San Carlo: prima i «no» degli intellettuali (Vattimo, Balmas, Migone, Acciarini, Della Casa, Nuto Revelli), poi quello degli ambientalisti con al seguito 2500 adesioni popolari, quindi gli avvertimenti («Chiamparino, ripensaci») di un plotone guidato da «eccellenti» amministratori ed ex come Novelli, Ardito, Giuliano, Perone, e ora gli autorevoli consigli di un corpo di docenti universitari, tra cui Giovanni De Luna, Valerio Castronovo, Massino Salvadori, dal tono «Visto che lo fate, fatelo bene, senza griglie: europeo». E da destra? Da un anno un manipolo di tecnici e alcuni noti commercianti dicono che «scavare un solo piano è inutile, ne servono almeno due: 600 posti; con la superficie riqualificata all'onor del mondo». Dall'alto del Caval 'd Brons è un gran vedere. Un referendum già bell' e fatto. Alla fine, almeno per peso politico, la spunta la città del parking come ha auspicato il sindaco, impuntandosi però all'interno della sua stessa maggioranza traballante in sei consiglieri. L'appello di ieri è stato avviato da De Luna, Castronovo, Salvadori e accolto da Francesco Casorati, Anna Maria Poggi (preside di Scienze della Formazione), Sergio Roda (preside della Facoltà di lettere e Filosofia), Mario Dogliani (preside di Giurisprudenza), Liborio Termine (preside Facoltà Lingue e letterature straniere). Come la pensano? Preso atto «che il Comune in tutte le sue istanze ha confermato la decisione di scavare un parcheggio, anche se una parte significativa della opinione pubblica non crede che questa opera sia necessaria per pedonalizzare la piazza», gli intellettuali - una cinquantina, di cui alcuni avevano già firmato altre petizioni - chiedono all'amministrazione civica di «trovare con rapida consultazione anche internazionale le soluzioni tecniche più innovative e avanzate per evitare che appaiano griglie o elementi di disturbi estetico e acustico nella superficie di piazza San Carlo». «Non basta citare place Vendome - scrivono -. Nel 2004, nel gioiello barocco di una grande città che si vuole capitale postindustriale ma tecnologica e che si appresta a ospitare le Olimpiadi, si faccia una operazione di eccellenza e si trovino soluzioni alternative di aereazione e ventilazione che non insistano su piazza San Carlo». Emanuele Filiberto, Testa di Ferro, è al centro della città: ora lo diventa per il progetto e rischia di restarlo anche per le elezioni