E' così difficile essere coerenti nelle città??
07 June, 2004
Quando non è al Nord a studiare le nuove frontiere della riduzione dei rifiuti, Salvatore Procopio torna alla nativa Botricello (Catanzaro) e si agita con i suoi concittadini. A questa rubrica che tanto parla di tram e biciclette e smog delle grandi città, Procopio fa presente la sacrosanta battaglia di tanti comitati della costa Ionica per avere i treni. Semplicemente per avere i treni. Ebbene sì, nell’Italia dell’ Alta Velocità e del Ponte sullo Stretto, sulla costa Ionica ci si batte contro la soppressione “delle fermate nel tratto Catanzaro Lido-Crotone” e più in generale per avere dei collegamenti ferroviari decenti. Ci sono tratti della costa Ionica semplicemente inutilizzati, tanto che Salvatore ha provocatoriamente proposto di dedicarli almeno a pista ciclabile, se le Ferrovie proprio non ci vogliono rimettere i treni. Oggi per andare da Reggio Calabria a Matera non c’è treno, da Catanzaro a Bari pochissimi treni con tempi inenarrabili. Due sole sono le possibilità al giorno tra Cosenza e Brindisi e se chiedete di andare in treno da Brindisi a Potenza a un motore di ricerca in Internet si mette a ridere. Da dove passa lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno? Quest’estate se ne riparla, a Botricello. * * * Domani i Democratici di Sinistra di Milano portano l’ex ministra ai Beni Culturali Giovanna Melandri per solennizzare la protesta contro l’intenzione della Giunta polista di scavare un grande parcheggio sotterraneo a rotazione sotto la Darsena dei Navigli. La contestazione dei comitati della zona riguarda sia il rischio che il parcheggio attiri traffico (oltretutto il gestore privato farà di tutto per attirare auto) che i danni che deriverebbero alla secolare architettura di quello che era il porto d’acqua di Milano. Pochi giorni fa il Sindaco e il segretario provinciale Ds di Torino si sono molto impegnati per evitare che alcuni loro consiglieri dissidenti votassero contro l’intenzione di scavare un grande parcheggio sotterraneo a rotazione sotto la centralissima piazza San Carlo. Si dirà che i contesti sono diversi e quindi la differenza comprensibile. Per chi conosce bene ambedue i contesti, invece, i problemi e gli interrogativi sono analoghi, ( con qualche aggravante o attenuante : più posti auto sotto la Darsena di Milano, più pregevole e centrale piazza San Carlo di Torino) e analoga l’opposizione degli ambientalisti. Addirittura è più vasto lo schieramento di intellettuali che si è pronunciato contro lo scavo a Torino rispetto a quello di Milano. Dunque come spiegare questa differenza? Forse è rimasto ancora nelle componenti più grandi del centro sinistra quell’antico vizio di vedere le cose diversamente a seconda che ci si trovi al governo o all’opposizione. Con questo non assolvo necessariamente le forze minori che alle volte per uscire dalla loro piccolezza indulgono invece alla demagogia. Ho sottomano materiali della coalizioncina movimentista che a Firenze sostiene la “prof” de Zordo in alternativa al dominante Domenici. Accanto a encomiabili ( dal punto di vista ambientalistico) discorsi per le bici e il trasporto pubblico e contro grandi parcheggi a rotazione si aggiungono qualunquistiche proteste contro il caro-sosta e addirittura contro le troppe multe. Come se si potesse fare la mobilità sostenibile senza tariffare salatamente l’uso dell’auto, e vigilarlo con sanzioni. Insomma, da ambo le parti, forse è così difficile essere coerenti perché elettoralmente non paga..Però per fortuna anche i record di faccia di bronzo del Polo stanno declinando. Ad esempio, nel campo dei rifiuti, la capacità della Casa delle Libertà di avere tra le proprie fila i più inceneritoristi e contemporaneamente i promotori di barricate anti-impianti, non li dovrebbe portare a conquistare nuove Province.