E ancora la chiamano estate
10 June, 2004
L´uomo ha stravolto il clima. Ma forse si può rimediare "Effetto serra" e "buco nell´ozono", stravolgimento delle stagioni, alternanza incontrollata di canicola siccità, alluvioni e tragedie Antonio Cianciullo analizza le cause, quasi sempre umane, di queste devastazioni. E suggerisce un´alternativa possibile STEFANO CLERICI Fino a quindici, vent´anni fa (e chi scrive ne è stato testimone diretto) nei giornali i problemi dell´Ambiente e della Scienza (e conseguenti atti legislativi) erano considerati abbastanza marginali. Problemi interessanti, certamente, ma non tanto importanti da meritarsi - con le dovute lodevoli eccezioni, s´intende - uno spazio corposo e quasi quotidiano sulle pagine di cronaca, di politica interna o estera. L´Ambiente e la Scienza erano spesso superficialmente visti come "isole" lontane dal grande pubblico, quasi "riserve" destinate a pochi sia pur autorevoli e apprezzatissimi eletti. Coloro che, facendoci a volte sorridere, andavano dicendo e scrivendo che ne andava della nostra vita, di quella dei nostri figli e dei nostri nipoti. Antonio Cianciullo è stato uno di quei "pionieri" che con gentile costanza ha battuto il ferro non finché era caldo, ma fino a renderlo caldo (mai aggettivo fu più appropriato). Fino, cioè, a imporre all´attenzione di molti un argomento su cui oggi molti di noi pretendono attenzione. Molti, ma non tutti, perché - come dimostrano recenti indagini internazionali - l´informazione in materia continua a essere spesso approssimativa e confusionaria. In una torrida estate di parecchi anni fa, ricordo di aver fatto personalmente un titolo di apertura della prima pagina della Cronaca cittadina che recitava, grosso modo, così: "Roma batte Africa 36 a 30". Questo per dire che quel giorno, in base ai bollettini meteo, la temperatura nella capitale era stata nettamente superiore a quelle registrate in città come Tunisi, Il Cairo, Algeri e molte, molte altre. Ma erano casi sporadici, episodici. Si avvertiva la necessità di segnalare con forza un evento che certo era ed è fuori dal comune, ma si stentava ancora a chiedersi il perché tale evento potesse verificarsi. Fino a poco tempo fa per noi il caldo non era altro che gioie (l´estate, le vacanze, il mare) e dolori (l´afa, l´insonnia, la mancanza d´acqua) di quel preciso periodo dell´anno. Ci godevamo le gioie e cercavamo di difenderci dai dolori. Solo che una volta lo facevamo con i ventagli, con i gelati o con le granite. Poi, abbiamo scoperto il "clima finto", dal frigorifero ai condizionatori d´aria. Era entrato in gioco - come scrive Cianciullo - un nuovo fattore climatico: l´umanità. E solo ora ci rendiamo conto che così facendo abbiamo dato il via a un circolo vizioso che oggi tutti conosciamo con i nomi ormai familiari di "effetto serra" o "buco dell´ozono". Che poi significano canicola, alluvioni, siccità e tragedie. Ora, la questione è: possiamo rimediare e garantirci un futuro più sereno? La risposta è sì, e non a caso l´ultimo capitolo di questo libro s´intitola: "Un´alternativa esiste". A patto che l´umanità smetta di essere un devastante fattore climatico.